Vaccino Coronavirus, il medico: «Io volontario come esempio contro i no vax. Lo devo ai miei colleghi morti»

Vaccino Coronavirus, il medico: «Io volontario come esempio contro i no vax. Lo devo ai miei colleghi morti»
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Mercoledì 12 Agosto 2020, 09:33 - Ultimo aggiornamento: 30 Dicembre, 16:21

«L'ho fatto sia come cittadino che come medico. Ho visto pazienti malati, molti colleghi sono morti e per me il dovere professionale non si deve limitare all'orario di lavoro. Non da ultimo, ho voluto dare un esempio contro le assurde polemiche no vax, per dimostrare che i vaccini non sono solo utili ma anche sicuri». Motiva così il 44enne ternano Antonio Metastasio la sua scelta di diventare volontario per la sperimentazione del vaccino che lo Jenner Institute dell'Università di Oxford e AstraZeneca stanno sviluppando con l'italiana Irbm. Psichiatra del National Health Service britannico, in un'intervista a 'la Repubblicà spiega che nelle sue vene potrebbe scorrere «al 50% il vaccino anti Covid oppure, se dovessi fare parte del gruppo di controllo, quello anti-meningite, come placebo attivo. Ma ne dubito: quest'ultimo può dare febbre e cefalea, invece sono sempre stato benissimo. Se dovessi scommetterci una sterlina direi che sono stato vaccinato», ma «lo saprò solo alla fine della sperimentazione».

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Tutto è iniziato a metà giugno all'Addenbrookès Hospital di Cambridge, racconta, dopo lo screening con prelievi di sangue, Dna e test sierologico. «Il trial clinico dovrebbe durare un anno, ma i conti si faranno tra qualche mese, quando si potrà constatare se i vaccinati avranno minori probabilità di infettarsi». Per Metastasio una sola dose e follow up mensile. «Ci hanno anche dato una busta di tamponi e ogni lunedì devo farne uno e spedirlo». Lo psichiatra puntualizza: la possibilità di aver sviluppato immunità non ha inciso sul suo comportamento. «Continuo a indossare la mascherina, lavarmi spesso le mani e osservare il distanziamento». E guarda al futuro: «Sono certo che un giorno racconterò ai miei nipoti di aver fatto la mia parte per sconfiggere la pandemia».

 

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