Variante Omicron in Veneto, marito e moglie contagiati in Sudafrica: tracciati tutti i passeggeri che hanno viaggiato con loro per 11 ore

Variante Omicron in Veneto
​Variante Omicron in Veneto
di Alvise Sperandio
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Martedì 14 Dicembre 2021, 08:24 - Ultimo aggiornamento: 09:35

VENEZIA - È a Mira, il quarto Comune più popoloso della provincia di Venezia, sulla riviera del Brenta, che si registrano il terzo e il quarto caso in Veneto di variante Omicron del Covid. Si tratta di una coppia, marito e moglie rientrati a fine novembre dal Sudafrica. Sono entrambi a casa, in stretto isolamento e uno di loro è sintomatico. Non è dato sapersi, al momento, se siano vaccinati o meno. A sequenziare la variante è stato il laboratorio di Citogenetica dell'ospedale dell'Angelo di Mestre, diretto dal primario Mosè Favarato.

 


Variante Omicron, i test

I due tamponi erano risultati positivi il 6 dicembre al drive through di piazzale Giustiniani, sempre a Mestre, dove il test viene effettuato restando seduti in auto. I coniugi avevano viaggiato su un volo atterrato all'aeroporto Marco Polo di Tessera nell'ultima settimana del mese scorso e subito erano stati sottoposti a quarantena, secondo quanto previsto dalla normativa per i rientranti dal Sudafrica, che è considerato Paese a rischio. «Per questo non hanno avuto alcun contatto con altre persone in Italia», viene spiegato dall'Ulss 3 Serenissima, che rassicura sul rischio di diffusione dei contagi.

Da protocollo, l'azienda sanitaria ha informato l'Usmaf, Ufficio di sanità marittima, aerea e di frontiere, affinché potesse procedere con il tracciamento di rito per quanto riguarda i viaggiatori che hanno condiviso con i due miresi l'aereo per 11 ore consecutive. Il malessere di uno dei due coniugi è comparso solo negli ultimi giorni, ma non è grave.

 

 


I precedenti

Come si diceva, sono questi il terzo e il quarto caso di Omicron in Veneto, dopo il primo in assoluto trovato il 3 dicembre su un quarantenne vicentino, anch'egli di rientro dal Sudafrica (i familiari, invece, avevano contratto la delta), e poi quello della donna di 77 anni residente a Padova, sottoposta a terapia monoclonale. Tutti sono in buone condizioni di salute. Il sequenziamento, precisamente, è avvenuto domenica nel laboratorio di Citogenetica dell'Angelo, che ha diviso con l'Istituto Zooprofilattico delle Venezie, di Legnaro, l'analisi dei 280 tamponi positivi previsti nel periodico monitoraggio delle varianti richiesto dall'Istituto Superiore della Sanità (Iss) d'intesa con le Regioni, su un insieme di soggetti considerati a rischio. «Abbiamo trattato 150 casi random spiega il primario Favarato selezionati, però, tenendo conto della distribuzione territoriale, del sesso e dell'età, di modo da avere un campione il più rappresentativo possibile della situazione in provincia. Coincidenza ha voluto che i due siano comparsi nell'ultimo giorno di questo tipo di sorveglianza speciale che si affianca all'attività di caratterizzazione settimanale ordinaria. Pur non essendo una valutazione di tipo quantitativo, è verosimile che la carica virale di questa variante sia alta, così come la sua capacità diffusiva».


La procedura

Il risultato è arrivato al termine della procedura cosiddetta per sequenziamento massivo parallelo. L'Ulss 3 ha fornito immagine e video in tre dimensioni in cui ben si vede la comparsa di ciò che costituisce il nuovo motivo di timore. Le condizioni della coppia sono seguite da vicino. I due dovranno restare in isolamento totale fintanto che non si saranno negativizzati e la loro situazione clinica sarà confermata dai tamponi molecolari prescritti in queste circostanze.

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