Omicron in Antartide, contagiato 75% dei ricercatori nella stazione belga Princess Elisabeth

Tutti e 25 i ricercatori erano completamente vaccinati e uno aveva ricevuto il booster

Omicron in Antartide, contagiato 75% dei ricercatori nella stazione belga Princess Elisabeth
Omicron in Antartide, contagiato 75% dei ricercatori nella stazione belga Princess Elisabeth
di Simone Pierini
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Sabato 1 Gennaio 2022, 13:40 - Ultimo aggiornamento: 2 Gennaio, 13:18

Omicron prosegue la sua corsa inarrestabile. Dopo aver colpito il Sudafrica, esser sbarcata in Europa prima e negli Stati Uniti poi, ha raggiunto uno dei luoghi più remoti al mondo. Lontano dalla civiltà e in un posto considerato praticamente inaccessibile da un virus: l'Antartide. Lo ha fatto sfidando tutte le logiche della pandemia fin qui conosciute, superando lo scudo fornito da migliaia di chilometri di distanza, dei tamponi molecolari di controllo e dei vaccini, dimostrando come la sua velocità di trasmissione non abbia limiti noti. 

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Focolaio Omicron in Antartide: i protocolli 

Il caso, riportato dal quotidiano Le Soir, è quello della stazione polare belga Princess Elisabeth dove due terzi dei 25 dipendenti che la abitano sono risultati positivi alla nuova variante. A poco sono serviti i protocolli, rigidissimi, attuati prima di raggiungerla. Tutti e 25 i ricercatori erano completamente vaccinati e uno aveva ricevuto il booster. I membri del personale che si preparavano a partire per la stazione hanno infatti dovuto sottoporsi a un test molecolare in Belgio due ore prima di partire per il Sudafrica, uno cinque giorni dopo il loro arrivo a Cape Town, dove sono stati costretti a mettersi in quarantena per dieci giorni.

Al termine di questo periodo si sono sottoposti a un altro test necessario per lasciare Cape Town e volare verso l'Antartide. Infine, un altro tampone molecolare cinque giorni dopo l'arrivo nella stazione polare. La buona notizia, a conferma dell'efficacia dei vaccini nella protezione dalla malattia, è che nessuno di loro attualmente soffre di sintomi particolarmente rilevanti.

 

La velocità di diffusione

Nonostante le misure rigorose, il 14 dicembre è stato rilevato un caso positivo tra un gruppo di persone che erano arrivate alla base sette giorni prima e, sebbene questa persona fosse stata immediatamente messa in isolamento, i test hanno rivelato che anche altri due dipendenti avevano contratto il virus. Tutte e tre le persone sono state evacuate il 23 dicembre, ma il virus ha continuato a circolare. Secondo un virologo consultato dal Segretariato Polare, c'è un'alta probabilità che l'infezione alla stazione sia stata provocata dalla variante Omicron, visto che rappresenta il 99% dei casi in Sudafrica, il che spiegherebbe la rapida circolazione.

Stazione polare in isolamento

Il Consiglio Strategico del Segretariato Polare ha deciso lunedì di mantenere il personale nella stazione ma vieterà qualsiasi nuovo ingresso nella stazione prima che il focolaio si sia spento e, almeno, fino al 12 gennaio, quando dovrebbero arrivare due nuove spedizioni. 

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