Fabrizio Biz, negazionista di Treviso stroncato dal Covid: «Ho fatto la mia scelta». Era titolare di un'osteria

La settimana scorsa si era ammalato: pensava fosse normale influenza

Non ha voluto vaccinarsi ed è morto ricoverato in terapia intensiva
Non ha voluto vaccinarsi ed è morto ricoverato in terapia intensiva
di Paolo Calia
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Lunedì 13 Dicembre 2021, 10:31 - Ultimo aggiornamento: 21 Febbraio, 13:55

«Voi avete fatto la vostra scelta, io la mia». E non l’ha mai cambiata, fino a pagare con la vita. Fabrizio Biz, 63 anni, titolare della “Bestemadora” di Follina (Treviso), osteria aperta nel 2009 tra mille polemiche per via di quel nome che rievoca il turpiloquio proprio davanti a un luogo di culto come la splendida abbazia risalente al 1200, è morto dopo essere stato contagiato dal Covid. Non ha mai voluto vaccinarsi.

Fabrizio Biz, negazionista morto in pochi giorni

 

La settimana scorsa si era ammalato di quella che pensava fosse una semplice influenza. È rimasto a letto, senza quasi dire niente a nessuno, nemmeno alla moglie.

Fino a quando le sue condizioni sono peggiorate. Inevitabile il ricovero. Portato all’ospedale di Treviso ha lottato per giorni in Terapia intensiva, ma alla fine ha ceduto.


PARENTELA
«Non ha mai voluto vaccinarsi - conferma Mario Collet, sindaco di Follina - e lo conoscevo bene perché era cugino di mia moglie. Sul vaccino aveva la sua idea: non lo voleva, lo ha sempre rifiutato. Ed era anche contrario alle cure. Però non lo assimilerei ai No vax: questa sua scelta non l’ha mai fatta pesare su nessuno, non tentava di fare proseliti. Diceva che lui la pensava così, gli altri erano liberi di fare quello che volevano». La sua malattia è stata rapidissima: «Venerdì scorso è stato ricoverato, ma erano 2-3 giorni che stava male. Se ne stava a casa, non aveva detto niente a nessuno. Penso che nemmeno la moglie sapesse esattamente cosa avesse. Fino a quando le sue condizioni si sono fatte troppo gravi». 

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IL RITROVO
L’osteria di Biz, aperta a Pasqua del 2009, era diventata famosa per via di quel nome letto quasi come una provocazione. Il parroco di Follina protestò vivamente: non era tollerabile avere un inno alla bestemmia proprio davanti all’abbazia famosa in tutto il mondo, luogo di culto per eccellenza e palcoscenico di suggestivi concerti di musica classica, sito prediletto di un big come il maestro Uto Ughi.

 

 «Ma quello era solo un nome, nulla aveva a che vedere con le bestemmie - ricorda adesso il sindaco - invece Fabrizio era una persona di gran cuore. In paese era ben voluto da tutti. La sua osteria era un punto di ritrovo molto frequentato. Aveva finalmente trovato la sua strada dopo un’esistenza non semplice. Ha sempre fatto del bene, anche adesso. Teneva prezzi molto bassi per dare a tutti l’opportunità di poter prendere qualcosa. E non di rado nel suo locale arrivavano persone che non avrebbero potuto permettersi niente. E lui niente chiedeva dopo averle servite. Certo sul vaccino aveva la sua convinzione. Avrebbe dovuto vaccinarsi, anche per il lavoro che faceva, sempre a contatto con le persone. Nel locale indossava la mascherina, ma la sua idea, sbagliata, era di non vaccinarsi. Non si fidava. E la mascherina non è stata sufficiente. Il Covid lo ha colpito e, unito alle patologie di cui già soffriva, gli è stato fatale».

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