Covid, impiegato delle Poste muore a 54 anni: si era contagiato al lavoro

Covid, impiegato delle Poste muore a 54 anni: si era contagiato al lavoro
Covid, impiegato delle Poste muore a 54 anni: si era contagiato al lavoro
di Nicola De Rossi
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Domenica 6 Dicembre 2020, 12:53 - Ultimo aggiornamento: 13:21

MARTELLAGO (VENEZIA) - Il Covid maledetto l’ha stroncato a soli 54 anni, senza che avesse alcuna patologia: vittima esclusivamente del Covid e anche di lavoro. È stata una settimana nera per il Comune sul fronte dei residenti deceduti, tre, che portano il totale (noto) da inizio pandemia a 12. Ma la tragedia che ha colpito di più è quella di Fabio Baldan, che da vent’anni abitava a Maerne con la sua famiglia: era originario di Spinea e aveva vissuto anche a Mestre. Lui, dipendente da tempo di Poste Italiane -...
 

vi era entrato come autista, aveva fatto il postino e ora lavorava al Centro di meccanizzazione postale di Tessera - di anni ne aveva solo 54 ed era sano come un pesce.

Non solo, il suo è già stato censito come contagio (e quindi infortunio) sul lavoro perché avrebbe contratto il virus da un collega al Cmp: familiari e amici erano tutti negativi. Entrato in ospedale a Dolo il 1. novembre, una settimana dopo da Pneumologia è passato in Rianimazione ma non è più uscito: giovedì si è arreso.

Terapia antivirale

«Hanno provato con il plasma, con una terapia antivirale, ma non c’è stato nulla da fare, non ossigenava più: il Covid gli ha cristallizzato i polmoni - racconta affranta la moglie - Mio marito era un uomo generoso, che si prestava ad aiutare tutti, allegro, di spirito: era il faro della nostra famiglia. Senza di lui siamo persi».

Lascia la moglie Francesca, i figli Andrea e Alberto, l’anziana mamma Antonietta e due fratelli: i funerali, lunedì alle 15 in chiesa a Maerne. Ma anche il capoluogo questa settimana, dopo Danillo Zorzetto, deve registrare un’altra vittima, Gianni Berton, 83 anni, spirato venerdì: a piangerlo in primis la moglie la moglie Graziella, i figli Marina, Michela e Andrea, i cinque nipoti e la sorella Angela, che gli daranno l’estremo saluto mercoledì alle 10.30 nella chiesa del paese.

Anche per lui, che invece aveva qualche patologia pregressa che non l’ha aiutato, la solita, triste trafila; il 14 novembre il ricovero in Geriatria Covid a Dolo, qualche giorno in Pneumologia, l’aggravamento, il trasferimento in terapia intensiva il 26 novembre e la fine. Nativo di Moniego, prima di trasferirsi, trent’anni fa, a Martellago, Berton aveva sempre abitato alla Cipressina, alle porte di Mestre, dove pure era molto conosciuto avendo gestito per quarant’anni il distributore di benzina della Ip. «Un uomo veramente buono, che si è sempre dedicato al lavoro e alla sua famiglia» lo ricorda il figlio Andrea che, nel dolore, lancia un messaggio di sensibilizzazione:«Rispettate le regole, siate responsabili per evitare la diffusione del contagio, specie verso i più fragili -dice - le strutture sanitarie sono allo stremo, i morti tanti, i lutti terribili».

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