Covid, farmaci contro il tumore al seno «alterano fusione tra virus e cellula ospite»

Covid, farmaci contro il tumore al seno «alterano fusione tra virus e cellula ospite»
Covid, farmaci contro il tumore al seno «alterano fusione tra virus e cellula ospite»
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Martedì 16 Febbraio 2021, 13:28 - Ultimo aggiornamento: 17:52

I farmaci «Serm» (Modulatori Selettivi del Ricettore Estrogenico), utilizzati nella cura contro il tumore al seno, sarebbero efficaci nel contrastare l'infezione e il successivo sviluppo del virus Covid-19. Il dato emerge da uno studio condotto dalle ricercatrici Monica Montopoli (VIMM-Università di Padova) e Arianna Calcinotto (IOR di Bellinzona) su una popolazione femminile di 51.060 donne testate per l'infezione in Veneto. Lo studio è stato pubblicato dalla rivista «Annals of Oncology» ed è il risultato della stretta collaborazione tra il VIMM-Università di Padova, il Registro Tumori Veneto e lo IOR di Bellinzona.

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Una precedente ricerca svolta dal VIMM lo scorso anno aveva dimostrato che i pazienti affetti da cancro alla prostata, trattati con terapie di deprivazione androgenica (Adt), presentavano un minor rischio di infezione e di sviluppo del Covid-19 rispetto a quelli non trattati. Indagando l'influenza degli ormoni sessuali nel decorso del Covid-19, e del loro ruolo nella regolazione del sistema immunitario e nelle diverse proteine coinvolte nell'infezione da Sars-Cov-2, come ACE2 e TMPRSS, nel campione delle donne testate è stata notata una ridotta prevalenza di infezione in pazienti affette da tumori ormono-dipendenti in terapia Serm; lo studio suggerisce pertanto un effetto «off-target» giocato questi farmaci, che comporterebbe un'alterazione nel meccanismo di fusione tra il virus e la cellula ospite, e ne individua un possibile utilizzo clinico nel trattamento dei pazienti Covid-19. Questo risultato, in linea con la recente scoperta sviluppata dal consorzio pubblico privato «Exscalate4CoV», finanziato dalla Commissione Europea con il bando Horizon 2020 e che prevede un'efficacia del raloxifene quale potenziale farmaco contro il Covid-19, andrà ulteriormente convalidato in una coorte più ampia di donne infette, e corretto in base a più variabili. «Il risultato che abbiamo ottenuto - commenta Montopoli - seppur richieda un campione più ampio e ulteriori studi molecolari per far luce sul meccanismo e sull'effetto protettivo osservato nelle donne sotto trattamento con Serm, individua una nuova e possibile strada per prevenire o attenuare gli effetti del virus». 

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