Mix vaccini, Crisanti: «Senza dati le opinioni non contano. La comunicazione è sbagliata»

Mix vaccini, Crisanti: «Senza dati le opninioni non contano. La comunicazione è sbagliata»
Mix vaccini, Crisanti: «Senza dati le opninioni non contano. La comunicazione è sbagliata»
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Martedì 15 Giugno 2021, 19:25 - Ultimo aggiornamento: 19 Febbraio, 16:19

La variante delta in Inghilterra desta molta preoccupazione, il virologo Andrea Crisanti si è detto preoccupato in merito alla contagiosità di questa mutazione del covid e ha parlato della necessità di aumentare e velocizzare gli sforzi nella lotta contro il virus: «Contro il virus non è una corsa, ma una maratona» ha detto Crisanti «non stiamo facendo i 100 metri, bisogna evitare situazioni che pongano il paese in uno stato di vulnerabilità». Già in precedenti interviste Crisanti ha suggerito di migliorare il sistema di monitoraggio, oltre alle vaccinazioni, nei confronti della variante proveniente dall'india che è diventata motivo di preoccupazione per l'Europa.

 

Aumento ricoveri in Gran Bretagna

Crisanti si è anche espresso in merito all'infettività più elevata della variante inglese di circa il 60% in più e dell'efficacia dei vaccini nei confronti del ceppo: «In Inghilterra non hanno altrettante persone immunizzate con Pfizer e Moderna, in ogni caso le infezioni nei vaccinati sembrano presentarsi nella maggior parte dei casi in forma non grave».

Infine il virologo si è voluto soffermare sul dato che vede l'aumento dei ricoveri ospedalieri in tutta l'isola: «nel paese stanno registrando anche un aumento dei ricoveri, e principalmente a entrare in ospedale sono persone non vaccinate, ma non solo».

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La polemica sul mix di vaccini

«Quello che penso io» sul mix di vaccini anti-Covid fra prima e seconda dose, «non conta niente, ma nemmeno quel che pensano altri esperti, Cts compreso. Senza dati qualsiasi convinzione può essere avventata. Senza dati non si può pronunciare nessuna affermazione con sicurezza». È quanto ribadisce all'Adnkronos Salute il virologo Andrea Crisanti, tornando sul tema della vaccinazione eterologa, a cui si è aperto in Italia per i richiami agli under 60 che hanno ricevuto come prima dose AstraZeneca. Su questo, precisa Crisanti, «rimane ferma come riferimento la posizione dell'agenzia europea del farmaco Ema, che in un comunicato ribadisce di nuovo che AstraZeneca è sicuro ed efficace. Conclusione che peraltro condivido». La linea suggerita dal Cts, sul richiamo con vaccino a mRna dopo prima dose con AstraZeneca in questa fascia d'età, è stata rafforzata dalle parole del ministro della Salute Roberto Speranza, e ha ricevuto il parere favorevole della Commissione tecnico scientifica dell'agenzia italiana del farmaco Aifa, allegato alla circolare emanata dal ministero della Salute al riguardo. Ma come si è arrivati a questa ultima svolta? Per Crisanti in origine «il pasticcio lo ha combinato il Cts - osserva il direttore del Dipartimento di medicina molecolare dell'università di Padova - perché, secondo quanto è stato reso noto, ha detto di non rilevare obiezioni nel ricorso ai vaccini a vettore virale in open day destinati a persone dai 18 anni in su. Ma prima aveva parlato di uso preferenziale di AstraZeneca negli over 60. Per me questo ha un solo significato: nel limite delle possibilità. E le possibilità di usare altri vaccini c'erano».

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