Vaccino, allarme fake news: almeno mezzo milione di italiani nelle rete delle notizie false

Vaccino, allarme fake news: almeno mezzo milione di italiani nelle rete delle notizie false
di Giampiero Valenza
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Venerdì 30 Luglio 2021, 13:41 - Ultimo aggiornamento: 16:20

Troppe fake news sui vaccini anti-Covid vengono diffuse in rete: è boom degli utenti social che si interessano di notizie false. Più di 900mila italiani seguono pagine, canali o gruppi Facebook e Telegram che parlano del tema. In questi mesi sono cresciuti a dismisura i follower degli spazi che hanno un orientamento “No-vax”: sono la metà, 457mila. A fare questa fotografia è il primo report di Mesit, la Fondazione per la medicina sociale e l’innovazione tecnologica, realizzato in collaborazione con Reputation Manager, società che si occupa di analisi e gestione della reputazione, e con l'Eehta-Ceis dell’Università degli Studi di Roma Tor Vergata.

Covid: tra fake news e informazione

Quali sono le maggiori fake news? Quasi uno su due (il 49,3%), è un contenuto potenzialmente falso legato alla pericolosità degli effetti del vaccino.

Nel 18,2% dei casi, invece, si accendono i riflettori sulla natura sperimentale della ricerca. Risultano riscuotere interesse anche le conversazioni sulla composizione del vaccino (11,3%) e sugli interessi economici delle case farmaceutiche produttrici (10,9%). Più distaccati, in termini di volumi, le conversazioni relative agli effetti dei vaccini sul Dna (4,3%), con una delle fake news più ricorrenti che “spiega” come il vaccino sia una terapia genica o che possa causare modifiche del patrimonio genetico. Nel 2,3% dei casi, invece, si mette in mezzo l'autismo.

Quanti sui social si interessano di vaccini

Secondo lo studio, gli utenti italiani che al 31 maggio di quest’anno hanno dimostrato di seguire o di partecipare a conversazioni social sui vaccini solo su Facebook e Telegram, sono 909 mila. Di questi 457 mila seguono pagine, canali o gruppi con orientamento dichiaratamente No Vax. «Considerando che mediamente ogni utente ha una rete social costituita da decine o centinaia di contatti, è facilmente ipotizzabile che le persone potenzialmente raggiunte da questi contenuti potrebbero essere nell’ordine di diversi milioni – spiegano nel rapporto - Negli ultimi due mesi di analisi, gli utenti con orientamento No Vax nei confronti dei vaccini anti Covid-19 sono cresciuti del 136%».

Quante pagine Facebook sui vaccini

L'analisi ha rilevato 186 pagine e gruppi su Facebook dedicati al tema dei vaccini, per un totale di 718 mila iscritti (+31% da marzo a maggio 2021). Di questi, 417 mila seguono pagine o gruppi con un orientamento dichiaratamente "No Vax", di cui 116 mila si dichiarano contrari al vaccino contro il Covid-19.  Rispetto a marzo 2021 l'aumento delle persone contrarie all'immunizzazione ha avuto una crescita del 137%. Molti sono gli aggiornamenti quotidiani: a maggio, un gruppo Facebook contro i vaccini ha pubblicato circa 300 contenuti al giorno. Un altro, invece, circa 120 post.

La propaganda viaggia anche su Telegram

Crescono disinformazione e propaganda no-vax su Telegram. A fine maggio erano stati rilevati 27 canali e 5 gruppi che si occupavano del tema vaccini, per un totale di 191 mila membri (+8% da marzo a maggio 2021). E' aumentato il numero delle persone che seguono questi spazi: in due mesi sono stati contati 40 mila utenti, con una crescita del +135%. Nel solo maggio, un gruppo Telegram dedicato agli eventi avversi legati ai vaccini anti Covid-19 è cresciuto di oltre 7 mila membri. Un altro gruppo NoVax ha pubblicato oltre 40 contenuti ogni ora.

Per Marco Trabucco Aurilio, docente di Medicina del lavoro dell’Università del Molise e consigliere di amministrazione della Fondazione Mesit, «Le fake news, specialmente quando si tratta di salute, contagiano milioni di cittadini attraverso i social e gli strumenti digitali - aggiunge - Una pandemia nascosta che crea danni enormi e che, pur se digitale, ha un costo altissimo in termini di vite umane nel mondo reale. La lotta alla disinformazione, per tale ragione, deve diventare una priorità delle Istituzioni al loro livello più alto. Altri Paesi, in primis gli Stati Uniti, hanno messo in campo risorse e strumenti operativi di contrasto, in Italia siamo in forte ritardo».

«Il proliferare delle fake news ha determinato ad inizio anno un rallentamento delle vaccinazioni che, purtroppo, si sta nuovamente verificando in questo ultimo periodo – commenta il professor Francesco Saverio Mennini, direttore del Eehta del Ceis - Un recente ricerca, condotta insieme alla Kingston University, ha infatti dimostrato come 'correre' nelle vaccinazioni è necessario non solo per salvare più vite, ma anche per evitare che si apra una nuova grande faglia nell’economia del nostro Paese, quasi 6 punti di Pil ogni anno fino al 2022».

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