Vaccino ai bambini 5-11 anni. L'Aifa: «I dati non sono pochi, efficacia al 91% e nessun evento avverso»

Ricciardi assicura: "Non sarà obbligatorio"

Vaccino ai bambini 5-11 anni. L'Aifa: «I dati non sono pochi, efficacia al 91% e nessun evento avverso»
Vaccino ai bambini 5-11 anni. L'Aifa: «I dati non sono pochi, efficacia al 91% e nessun evento avverso»
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Giovedì 2 Dicembre 2021, 09:33 - Ultimo aggiornamento: 09:57

Vaccino ai bambini piccoli in arrivo, medici e scienziati spiegano perché è sicuro. «I dati che abbiamo sul vaccino anti Covid nella fascia 5-11 anni non sono pochi, dice Maria Paola Trotta, coordinatrice Unità di crisi dell'Aifa dedicata al Covid, su Radio 24. «Lo studio registrativo che ha portato alla nuova indicazione ha incluso oltre 3.000 bambini vaccinati e i dati hanno mostrato elevati livelli di efficacia intorno al 91%». A questi dati si aggiungono «quelli inclusi nel database di farmacovigilanza degli Usa, dove si è partiti il 29 ottobre e sono stati vaccinati oltre 3 milioni bambini. Anche qui, seppure il follow-up non sia molto lungo, non si evidenziano particolari problemi di sicurezza», precisa ancora Trotta.

Vaccino ai bambini, ecco perché «è sicuro»

 

«I dati che abbiamo sul vaccino anti Covid ai bambini sono sufficienti per questa estensione pediatrica.

Abbiamo uno studio fatto su 3000 bambini, con dose ridotta e cioè 1/3 della dose: il vaccino si mantiene efficace e senza eventi avversi preoccupanti, solo reazioni locali, un po' di febbre e mal di testa. Per ora non ci sono miocarditi», spiega Patrizia Popoli, presidente della Commissione tecnico-scientifica dell' Aifa a Radio anch'io. «Il Covid nei bimbi non è sempre blando, c'è ad esempio la sindrome infiammatoria multisistemica e questa può essere grave. Sei bambini su 1000 finiscono in ospedale. C'è un rischio». 

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«Il Covid nei bimbi decorre generalmente in maniera blanda ma questo non è sempre vero, c'è ad esempio la sindrome infiammatoria multisistemica e questa può essere grave», inoltre «6 bambini su 1000 finiscono in ospedale. C'è un rischio», ha concluso.

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«Nessuno pensa all'obbligo di vaccinazione per i bambini. Lo abbiamo fatto per i professionisti che sono a contatto con le persone fragili. Bisognerà fare una campagna attiva per convincere. Purtroppo con la omicron sono loro che si ammalano di più perché non sono coperti e poi diffondono il contagio». garantisce invece Walter Ricciardi, consulente del ministro della Salute Roberto Speranza e docente d'Igiene, ospite di Buongiorno su SkyTg24.

NO GREEN PASS - «Non ci sarà nessun green pass per la fascia di età pediatrica, questo è sicuro», afferma il sottosegretario alla Salute, Pierpaolo Sileri, intervenendo a «L'Italia s'è desta» su Radio Cusano Campus. «Non c'è un obbligo vaccinale - chiarisce -. Vi è stato l'ok di Ema e Aifa, dopodichè il vaccino sarà disponibile, i percorsi per procedere alla vaccinazione sono gli stessi che già esistono, ovviamente con delle corsie differenziate e un approccio diverso perché la vaccinazione nell'età pediatrica è più delicata anche a livello di comunicazione e di accortezze, servirà in molti casi anche più dialogo con i genitori». «Se ci fosse il vaccino per i bambini di due anni io a mio figlio che ha due anni - afferma il sottosegretario - lo farei senza dubbio». Sileri ricorda che «i bambini che si infettano hanno sicuramente meno complicanze rispetto agli anziani, ma esiste un rischio di malattia grave anche nella fascia pediatrica e un rischio del 10-15% di un long Covid del quale non sappiamo la durata». E aggiunge che le paure «per gli effetti del vaccino a lungo termine sono supposizioni senza alcuna base scientifica Mentre invece ha una base scientifica la protezione che danno questi vaccini per qualunque fascia di età nei confronti di un virus mutevole. Miocarditi e pericarditi sono molto più frequenti con il Covid rispetto ai casi rari di effetti collaterali del vaccino. Il vaccino ai bambini è un'arma in più a disposizione e i bambini dovrebbero essere vaccinati per proteggere i bambini stessi».

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