Per proteggersi dai rischi della variante omicron in modo efficace sarà presto disponibile un nuovo vaccino. L’azienda farmaceutica Pfizer ha infatti annunciato che già dalla prossima primavera le inoculazioni anticovid si potranno somministrare con un vaccino aggiornato e quindi in grado di contrastare la variante di importazione sudafricana. Ma per capire se sarà davvero necessario utilizzare il nuovo prodotto anticovid oppure sarà possibile continuare a somministrare quello ormai in uso in tutti i Paesi, servono ancora studi certi.
Pfizer-Schweiz-Chefin Sabine Bruckner im grossen Interview: «Booster schützt 25-mal mehr vor Omikron» https://t.co/Bfx1M3vbV8
— Blick (@Blickch) December 27, 2021
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Vaccino contro Omicron, gli studi
Secondo Sabine Bruckner, capo di Pfizer Svizzera, il lavoro dei ricercatori sta andando avanti su più fronti.
I tempi
Se la versione aggiornata del vaccino a mrna sarà disponibile per la primavera, potrebbe quindi essere già utilizzata per la quarta dose e garantire così una protezione più efficace. «Un nuovo vaccino aggiornato contro la variante omicron – osserva Filippo Drago, ordinario di farmacologia dell’università di Catania e componente della task force sul covid della Società italiana di Farmacologia – sarà uno strumento importante per debellare il virus che sta determinando un record di contagi in tutta Europa. Sarà pure la prova che le varianti si possono sconfiggere. Ma dovremo essere sempre pronti a sviluppare nuovi farmaci anticovid per le mutazioni che immancabilmente si formeranno nel futuro, a partire dai Paesi dove la vaccinazione anticovid è particolarmente insufficiente. Ci dobbiamo quindi preparare a richiami vaccinali almeno due volte l’anno – rimarca Drago - fino a quando il pericolo di nuove varianti non si ridimensionerà significativamente». Poter disporre di più farmaci renderà la profilassi ancora più sicura. «Vale la pena di ricordare, a questo proposito, che la dose booster – rimarca il farmacologo – è più efficace se effettuata con un vaccino eterologo, come dimostra un recente studio eseguito in Gran Bretagna su soggetti che hanno ricevuto le tre dosi di vaccino di tipo diverso».
L'arrivo di Novavax
Intanto, per fine gennaio è previsto l’arrivo del nuovo vaccino Novavax. Il farmaco anticovid a base proteica è il quinto farmaco anticovid autorizzato finora dall’Ente regolatorio europeo (Ema) e dall’Aifa (l’Agenzia italiana del farmaco). Le dosi che spettano all’Italia sono quasi 27 milioni, ossia il 13,46% di quelle prenotate dalla Commissione Europea. Nella prima tranche sono previste in totale 27 milioni di dosi, 3,6 milioni saranno destinate alla profilassi della popolazione italiana. Essendo un vaccino che utilizza un sistema più “tradizionale”, secondo gli esperti potrebbe anche convincere alcuni tra i più dubbiosi ad immunizzarsi contro il Covid.