I superdiffusori di Covid sarebbero uno su cinque. Almeno il 20% di coloro che contraggono il virus. A questi, secondo quanto afferma il virologo Guido Poli, «andrebbe attribuita la responsabilità di circa il 70-80% del contagio». A complicare il quadro, anche la difficoltà di rintracciarli, poiché «la stragrande maggioranza è composta da soggetti asintomatici». Il professore, ordinario di Patologia generale all'università Vita-Salute San Raffele di Milano ritiene che una soluzione potrebbe essere l'applicazione di «lockdown chirurgici».
«Questi superdiffusori - continua Poli - oltre ad essere difficili da scovare possiedono una carica virale più alta della media, anche se in merito mancano attualmente dati scientifici consolidati.
Con questo presupposto, l'unica alternativa per il professore sarebbero: «Lockdown chirurgici, interventi a carattere specifico, dove i dati indicano una diffusione dell'infezione superiore alla media nazionale, come è stato fatto a Codogno e Vò Euganeo durante la prima ondata. Sarebbero più efficaci rispetto ai lockdown generalizzati, anche se serve testare la popolazione in modo esteso».
"La pandemia di COVID-19 ha messo in luce la nostra vulnerabilità nei confronti delle malattie infettive, riaccendendo...
Pubblicato da Guido Poli su Lunedì 5 ottobre 2020