Covid-19, la pandemia durerà «ancora 18-24 mesi». Studio in Minnesota spiega il perché

Covid-19, la pandemia durerà «ancora 18-24 mesi». Studio in Minnesota spiega il perché
Covid-19, la pandemia durerà «ancora 18-24 mesi». Studio in Minnesota spiega il perché
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Venerdì 1 Maggio 2020, 17:50 - Ultimo aggiornamento: 3 Maggio, 21:32

Coronavirus, la maggior parte degli studi internazionali sottolinea che il contagio sarà ancora molto lungo e riguarderà gran parte della popolazione mondiale. L'umanità, insomma, dovrà essere sempre più capace di convivere con l'emergenza grazie alla misura del distanziamento sociale. In partricolare, fa riflettere la previsione del Center for Infectious Disease Research and Policy (CIDRAP) dell'Università del Minnesota: «La pandemia di coronavirus durerà ancora per 18-24 mesi, ovvero fino a quando il 60-70% della popolazione mondiale non avrà contratto la malattia, e un vaccino potrebbe aiutare ma non in tempi rapidi», riporta la Cnn

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«Questa cosa non si fermerà finchè non infetta il 60-70 percento della popolazione», ha detto all'emittente Usa Mike Osterholm, direttore del CIDRAP e uno degli autori dello studio. «L'idea che finirà presto sfida la microbiologia». Da parte sua, l'epidemiologo della Harvard School of Public Health e un altro autore dello studio, Marc Lipsitch, ha sottolineato che, «sulla base delle più recenti pandemie di influenza, questa durerà probabilmente dai 18 ai 24 mesi». Un periodo, questo, durante il quale «l'immunità di gregge si sviluppa gradualmente nella popolazione». Un vaccino potrebbe aiutare, sottolinea lo studio, ma «probabilmente non sarà disponibile almeno fino ad una data imprecisata del 2021».


 

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Oms: pandemia resta emergenza. La pandemia di coronavirus resta «un'emergenza di sanità pubblica internazionale». Lo ha deciso all'unanimità il Comitato delle emergenze dell'Organizzazione mondiale della sanità, riunito a Ginevra, confermando la la dichiarazione di tre mesi fa. Nel corso di una conferenza stampa, l'Oms ha poi fatto sapere di voler lavorare con i governi per la ripresa graduale dei viaggi. Il direttore generale dell'Organizzazione, Tedros Adhanom Ghebreyesus, ha fatto sapere di aver seguito i consigli della commissione di esperti medici internazionali, che hanno chiesto di sviluppare strategie per i viaggi e di analizzare le relative misure di sicurezza. «Questo è un tema difficile, perché si tratta della fiducia tra Paesi membri - ha ammesso Didier Houssin, che fa parte della commissione - È una questione di viaggiare in sicurezza. Ma è anche un aspetto molto importante per le attività in molti Paesi che dipendono per buona parte sui viaggi in aereo».
 

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