Vaccino contro il tumore al cervello raddoppia il tasso di sopravvivenza. I ricercatori: «Svolta epocale»

La ricerca ha dimostrato che il 13% dei pazienti vaccinati affetti dalla forma più aggressiva di glioblastoma era ancora vivo dopo cinque anni

Vaccino contro il tumore al cervello raddoppia il tasso di sopravvivenza, la svolta "epocale"
Vaccino contro il tumore al cervello raddoppia il tasso di sopravvivenza, la svolta "epocale"
di Alessandro Rosi
4 Minuti di Lettura
Venerdì 18 Novembre 2022, 17:13 - Ultimo aggiornamento: 20:13

Un nuovo vaccino raddoppia il tasso di sopravvivenza per i pazienti malati di tumore al cervello. I risultati sono stati resi noti dal Journal of American Medical Association Oncology. Una svolta, attesa da decenni.

Tumori, rischio "epidemia": un milione di europei è ammalato ma non lo sa. Il report di Lancet

Tumori, vaccino contro il cancro al cervello: i risultati

I ricercatori del King's College Hospital di Londra hanno dimostrato che il 13% dei pazienti vaccinati affetti dalla forma più aggressiva di glioblastoma era ancora vivo dopo cinque anni, rispetto ad appena il 5,7% del gruppo di controllo.

Un paziente è sopravvissuto per otto anni. È la prima volta in 17 anni che si registra un miglioramento significativo per il glioblastoma di nuova diagnosi e la prima volta in 27 anni che si dimostra che un qualsiasi trattamento prolunga la sopravvivenza nel glioblastoma ricorrente.  

Tumore al cervello, una terapia sperimentale al Bambino Gesù accresce la speranza di vita

Il confronto tra i pazienti

I pazienti con una nuova diagnosi di glioblastoma trattati con il vaccino sono sopravvissuti in media 19,3 mesi dalla randomizzazione, rispetto ai 16,5 mesi del gruppo di controllo. I pazienti con glioblastoma ricorrente trattati con il vaccino sono sopravvissuti in media 13,2 mesi, rispetto ai 7,8 mesi del gruppo di controllo.  

Un approccio molto promettente

«L'immunoterapia è un approccio molto promettente per il trattamento del cancro - ha dichiarato Keyoumars Ashkan, professore di neurochirurgia al King's College Hospital e ricercatore capo europeo dello studio clinico - e i risultati finali di questo studio di fase tre, ora sbloccati e pubblicati, offrono nuove speranze ai pazienti che lottano contro il glioblastoma». Il vaccino ha dimostrato di prolungare la vita. «Vediamo chiari benefici nei gruppi di pazienti più anziani e in quelli in cui la chirurgia radicale non è stata possibile per ragioni tecniche o di altro tipo».

Tumori, scoperte le cellule responsabili della recidiva del cancro al colon-retto. I ricercatori: «Una speranza per milioni di malati»

 

Come funziona

Il trattamento funziona sfruttando il sistema immunitario del paziente per combattere il cancro, aiutando l'organismo a riconoscere e attaccare le cellule tumorali. Il vaccino viene creato per ogni singolo paziente isolando dal suo sangue specifiche cellule immunitarie, note come cellule dendritiche. Le cellule immunitarie dendritiche lavorano catturando gli invasori dannosi e presentandoli ad altre cellule immunitarie in modo che possano essere distrutti. Una volta rimosse dal corpo, le cellule dendritiche vengono mescolate con i biomarcatori del tumore del paziente. Quando il vaccino contenente le cellule viene iniettato nuovamente nel paziente, condivide queste informazioni con il sistema immunitario, che attacca il tumore.

La sperimentazione per 8 anni 

Il vaccino è stato sperimentato per otto anni e ha coinvolto più di 300 pazienti provenienti da Regno Unito, Stati Uniti, Canada e Germania, tutti con diagnosi di glioblastoma, la forma più aggressiva di tumore al cervello negli adulti. Al gruppo che ha ricevuto il vaccino è stato somministrato il nuovo trattamento e quello standard di chemioterapia e radioterapia, mentre il gruppo di controllo ha ricevuto solo il trattamento standard. A Nigel French, 53 anni, paziente del King's di Whitstable nel Kent, è stato diagnosticato un glioblastoma nel 2015 dopo aver avuto una crisi epilettica notturna. Dopo essere stato indirizzato al King's per un intervento chirurgico, gli è stato proposto di partecipare allo studio sul vaccino e ha accettato. Sette anni dopo, è ancora in remissione ed è grato di aver avuto l'opportunità di sperimentare il vaccino. 

© RIPRODUZIONE RISERVATA