Gimbe, campagna vacinale al palo: ancora 5 milioni di italiani senza protezione

Gimbe, campagna vacinale al palo: ancora 5 milioni di italiani senza protezione
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Giovedì 14 Aprile 2022, 10:48

Diminuiscono i casi di Covid ma diminuisce anche il numero dei nuovi vaccinati. Lo rileva il monitoraggio indipendente settimanale della Fondazione Gimbe. Nella settimana dal 6 al 12 aprile i nuovi vaccinati sono stati 8.501 rispetto ai 9.668 della settimana precedente (-12,1%). Al 13 aprile l'85,6% della popolazione (50.742.940 unità) ha ricevuto almeno una dose di vaccino (+8.359 rispetto alla settimana precedente) e l'84,1% (49.808.870) ha completato il ciclo vaccinale (+30.133). Le coperture con almeno una dose oscillano dal 99,4% degli over 80 al 37,6% della fascia 5-11.

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Al 13 aprile sono 6,9 milioni le persone che non hanno ricevuto nemmeno una dose di vaccino, di cui 2,65 milioni temporaneamente protette in quanto guarite da Covid-19 da meno di 180 giorni.

Di conseguenza, le persone attualmente vaccinabili sono circa 4,25 milioni. Alla stessa data, sono state somministrate 39.085.621 terze dosi.

Per quanto riguarda i nuovi casi di infezione nella settimana 6-12 aprile, rispetto ai 7 giorni precedenti, in 30 Province si rileva un incremento percentuale dei nuovi casi, in 75 una riduzione e 2 rimangono stabili. L'incidenza supera i 500 casi per 100.000 abitanti in 94 province, di cui 7 con oltre 1.000 casi per 100.000 abitanti: Avellino (1.153), Teramo (1.108), Ascoli Piceno (1.108), Chieti (1.052), Bari (1.028), Massa Carrara (1.012) e Catanzaro (1.002). 

Al 13 aprile sono state somministrate 70.598 quarte dosi. In base alla platea ufficiale (n. 791.376), aggiornata al 9 marzo, il tasso di copertura nazionale per le quarte dosi è dell'8,9 per cento con nette differenze regionali: dall'1,1 per cento del Molise al 38,7 per cento del Piemonte. «Dopo un mese e mezzo dal via libera per i pazienti più fragili - ha commentato Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe - le esigue coperture e le rilevanti differenze regionali documentano un vero e proprio flop, alimentato dal senso di diffidenza per un ulteriore richiamo. Ecco perché la somministrazione di un ulteriore richiamo alla platea recentemente allargata ad over 80, ospiti delle rsa e persone nella fascia 60-79 anni con patologie concomitanti non può essere affidata esclusivamente all'adesione volontaria, ma richiede strategie di chiamata attiva, di fatto mai attuate in maniera sistematica».

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