L'esofago in fiamme toglie il sonno: servono dieta e due cuscini per dormire

L'esofago in fiamme toglie il sonno: servono dieta e due cuscini per dormire
di Maria Rita Montebelli
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Giovedì 8 Aprile 2021, 06:00 - Ultimo aggiornamento: 12 Maggio, 14:49

Colpisce soprattutto la notte, quando si va al letto. Per questo, l’esofagite da reflusso, frequente soprattutto dopo la quarta decade di vita, è anche un’importante causa di disturbi del sonno. Chi ne soffre può presentare un bruciore più o meno persistente dietro lo sterno che risale verso il collo e la gola, rigurgiti acidi, alitosi, uno strano mal di gola, anche accompagnato a tosse stizzosa. Alcuni sviluppano raucedine perché i vapori acidi del reflusso possono andare a infiammare laringe e le corde vocali; in alcuni pazienti infine il reflusso acido può scatenare crisi d’asma. Il reflusso gastro-esofageo consiste nella risalita dei contenuti acidi dello stomaco verso l’esofago. Questa condizione è causata da un indebolimento dello sfintere esofageo inferiore, una sorta di “elastico” muscolare che chiude l’ultima parte dell’esofago, una volta che il cibo è passato nello stomaco. A soffrirne sono le persone in sovrappeso, quelle con ernia iatale, le donne in gravidanza. Anche il fumo di sigaretta e l’uso di farmaci come FANS e anti-depressivi contribuiscono. Un reflusso persistente e non trattato può condurre ad un’infiammazione dell’esofago fino alla comparsa di erosioni e ulcere dolorose (esofagite) e al cosiddetto esofago di Barrett (condizione nella quale il rivestimento interno dell’esofago si trasforma in quella dell’intestino).

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LA CURA

Per guarire è necessario cambiare alcune abitudini di vita a cominciare proprio dal riposo: gli esperti consigliano di elevare la testiera del letto di una ventina di centimetri (o di dormire su due cuscini), di sdraiarsi dopo almeno 2-3 ore dal pasto, di mangiare poco, soprattutto la sera. Uno studio americano pubblicato su Journal of Clinical Gastroenterology suggerisce inoltre che dormire sul fianco sinistro riduce il reflusso. La dieta riveste un ruolo molto importante. Da evitare sono gli alimenti e le bevande che rilasciano lo sfintere esofageo inferiore, come cioccolata, menta, cibi grassi, alcol e caffeina. In caso di esofagite, è bene evitare succhi di agrumi, il pomodoro e il pepe che possono irritare ancor più la mucosa.

Importante anche perdere i chili di troppo ed evitare di indossare indumenti o cinture che strizzano il punto vita. Per la terapia il medico prescriverà cicli di antiacidi, inibitori di pompa protonica e procinetici. Nei casi più gravi si deve ricorrere alla correzione chirurgica del disturbo.

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