Reni, organi piccoli ma decisivi: non abusare degli antinfiammatori non steroidei

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di Maria Rita Montebelli
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Giovedì 10 Giugno 2021, 06:00 - Ultimo aggiornamento: 19 Febbraio, 14:30

A forma di fagiolo e grandi come un piccolo pugno, piccoli ma decisivi. I reni sono due organi situati nella parte posteriore della cavità addominale, ai lati della colonna e parzialmente coperti dalla gabbia toracica. Svolgono con grande efficienza, in silenzio (la loro presenza si avverte solo quando compare qualche problema) e in maniera continuativa nell’arco di tutte le 24 ore le loro molteplici funzioni. La più nota è quella di eliminare liquidi, prodotti di scarto e impurità dall’organismo. I reni infatti funzionano come efficienti depuratori del sangue che filtrano continuamente, liberandolo dall’acqua in eccesso e dai prodotti da eliminare, derivanti dagli alimenti, dai farmaci e da eventuali tossicità, per poi rimandarlo in circolo purificato. Grazie a questo lavoro i reni danno un contributo fondamentale al mantenimento dell’equilibrio idro-salino e acido-base dell’organismo.

FUNZIONI

Ma la loro funzione non è solo quella di un depuratore. Sono infatti anche un importante organo endocrino, implicato nel controllo della pressione arteriosa (attraverso la secrezione della renina), nella produzione di globuli rossi (grazie all’eritropoietina) e nella salute delle ossa (con la produzione di vitamina D in forma attiva, che aiuta l’organismo ad assorbire il calcio). Gli elementi funzionali dei reni sono i cosiddetti nefroni. In ogni rene ce ne sono circa un milione e ognuno di loro lavora autonomamente. Il sangue che entra in questi filtri ultra-specializzati attraversa subito il cosiddetto glomerulo che, come suggerisce il nome, è un vero e proprio gomitolo di capillari, cioè di vasi sottilissimi. Il glomerulo è un setaccio a maglie larghe che trattiene nel sangue solo le cellule e le proteine. Il fluido filtrato (pre-urina), passa quindi in un complesso sistema di tubuli renali, dove vengono riassorbiti e restituiti al sangue una parte di acqua, gli elettroliti (sodio, potassio, cloruri) e il glucosio, mentre vi vengono riversati prodotti di scarto e urea (un prodotto del metabolismo delle proteine). Al termine del percorso, il liquido residuo (urina) è pronto per essere eliminato attraverso gli ureteri, per arrivare in vescica. Mantenere in buona forma i reni, visti i molteplici e delicatissimi compiti che svolgono, è dunque fondamentale per la salute complessiva. Per garantire la loro piena funzionalità è necessario proteggerli dai fattori di rischio cardio-vascolari tradizionali, primi tra tutti pressione alta e diabete, senza dimenticare il colesterolo.

FATTORI DI RISCHIO

Pericolose anche le infezioni che colpiscono i glomeruli (glomerulonefriti, quali quelle da streptococco). Anche i calcoli renali, possono nel tempo danneggiare la funzionalità renale. Tra le forme ereditarie di malattie renali, la più comune è il rene policistico, caratterizzata dalla presenza di numerose cisti a livello di entrambi i reni che col tempo finiscono col danneggiarli seriamente. Con il passare degli anni si assiste ad un normale declino della funzionalità renale, che va tenuto sotto controllo con analisi del sangue periodiche per la valutazione della creatinina e dell’azotemia. Conoscere i propri valori di funzionalità renale è molto importante anche per definire il dosaggio ottimale di una serie di farmaci (dagli antibiotici, agli antipertensivi ad esempio), per evitare di danneggiare i reni o di incappare in un sovradosaggio, tossico per tutto l’organismo. Una buona regola, valida per tutti, è infine quella di non fare abuso di Fans, i farmaci antidolorifici più popolari, perché un dosaggio eccessivo o prolungato può compromettere la funzionalità renale.

VELOCITÀ

Ogni giorno i reni filtrano circa 200 litri di sangue e producono circa 2 litri di urina; un importante parametro di funzionalità renale è la velocità di filtrazione glomerulare (Gfr), che indica la quantità di sangue filtrata dai glomeruli ogni minuto (i valori normali sono superiori a 90 millilitri al minuto. Le persone con grave insufficienza renale devono sostituire questa funzione di pulizia con la dialisi, un macchinario che filtra e purifica il sangue, facendolo passare attraverso speciali filtri. Si tratta di una terapia sostitutiva, che non cura i reni, ma consente comunque di vivere una vita piena e lunga. Un’alternativa all’emodialisi, che viene effettuata a livello ambulatoriale, in genere tre volte a settimana, è la dialisi peritoneale, alla quale il paziente si sottopone durante la notte in casa propria. Questa forma di trattamento viene monitorata a distanza dai medici di riferimento (teledialisi), grazie a tecnologie sempre più sofisticate. Per i pazienti con grave insufficienza renale ma in buone condizioni generali, anche se avanti con gli anni, un’importante opportunità terapeutica è rappresentata dal trapianto di rene.

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