Gli anziani, ma soprattutto le persone con diabete e ipertensione, sono i sorvegliati speciali dei reni perché a rischio di sviluppare una malattia cronica, fino all’insufficienza dell’organo. Gli italiani affetti da malattia renale in vari stadi di gravità sono 2,5 milioni e quelli in dialisi 50mila. Per evitare la progressione fino all’insufficienza renale terminale è fondamentale la diagnosi precoce, attraverso controlli periodici (creatinina nel sangue e albumina nelle urine) e fare attenzione ai campanelli d’allarme, che devono portare subito dal medico: piedi e caviglie gonfie, affanno, prurito, crampi muscolari, nausea e vomito, perdita di appetito, ridotta o eccessiva produzione di urine. L’insufficienza renale si può prevenire e rallentare con uno stile di vita adeguato: dieta mediterranea, poco sale, niente sigarette, attività fisica regolare e stretto controllo dei valori di pressione e della glicemia.
Le persone con malattia renale devono ridurre l’assunzione di proteine (non oltre 0,7 grammi per chilo di peso corporeo al giorno), anche usando i cosiddetti prodotti aproteici.
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