Covid e non solo, proteggere i polmoni tra vaccini e un corretto stile di vita

Covid e non solo, proteggere i polmoni tra vaccini e un corretto stile di vita
di Maria Rita Montebelli
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Giovedì 8 Luglio 2021, 06:00 - Ultimo aggiornamento: 15 Luglio, 09:55

La loro attività è incessante. La loro funzione principale è quella di captare ossigeno dall’ambiente e di riversarlo nel sangue da dove, come in una catena di trasmissione, viene trasportato agli organi e ad ogni cellula. Ci consentono di fare sei milioni di respiri ogni anno. Non sorprende, dunque, che lo stato di salute dei polmoni influenzi il funzionamento di tutto l’organismo. Un’altra importante attività di questi organi è la regolazione del grado di acidità del sangue, che avviene attraverso l’eliminazione dell’anidride carbonica con l’espirazione.

ORGANIZZAZIONE

I polmoni sono strutture preziosissime, non a caso protette da una sorta di armatura, la gabbia toracica. Il polmone sinistro, che abbraccia il cuore, è un po’ più piccolo di quello destro che a sua volta è un po’ più corto perché si appoggia sul fegato. Hanno una forma conica, con una punta arrotondata e una base appiattita sul diaframma, un grande muscolo che divide la cavità toracica da quella addominale. I polmoni sono rivestiti da una doppia membrana, la pleura (quella interna a contatto diretto col polmone e quella esterna con la parte interna della gabbia toracica), contenente all’interno il liquido pleurico. Respirare è un’impresa che richiede una grande organizzazione, a cominciare dalla parte meccanica. I muscoli coinvolti sono tanti, ma il più importante è il diaframma che funge da mantice alla base dei polmoni. Contraendosi, si abbassa verso la cavità addominale e permette ai polmoni di espandersi. La pressione al loro interno si abbassa e l’aria viene risucchiata, attraverso il naso e la bocca, fin verso gli alveoli polmonari. Coinvolti nella meccanica della respirazione sono anche i muscoli intercostali, quelli dell’addome e del collo. L’aria che entra dal naso, viaggia attraverso la trachea, poi nei bronchi che, proprio come i rami di un albero, si dividono, diventando via via più piccoli fino a terminare in tanti piccoli sacchetti gli alveoli, rivestiti di una rete di capillari e lubrificati all’interno da un liquido speciale, il surfactant che ne evita il collasso e che le pareti interne si incollino tra loro. È in queste strutture microscopiche ma numerosissime (nasciamo con un corredo di 700 milioni di alveoli, pari ad una superficie di 70 metri quadri, in pratica mezzo campo da tennis), che avvengono gli scambi di gas: entra l’ossigeno, esce l’anidride carbonica.

I NEMICI

Questi organi, dalla consistenza spugnosa e dal colore rosato, hanno purtroppo molti nemici: dalle infezioni, all’inquinamento, al fumo di sigaretta, alle allergie. Tra le malattie infiammatorie dei polmoni, le più comuni sono la broncopneumopatia cronica ostruttiva o Bpco (comprende l’enfisema e la bronchite cronica) e l’asma. La causa più comune di Bpco, che interessa circa 3,5 milioni di italiani ed è responsabile del 55% dei decessi per cause respiratorie, è il fumo di sigaretta. L’asma è caratterizzata dall’ostruzione, in genere reversibile, dei bronchi. L’infiammazione cronica ne ispessisce le pareti, che lasciano passare una quantità inferiore di aria. Inoltre, in fase acuta, le cellule muscolari che li circondano si contraggono (broncospasmo) e ostacolano o bloccano il passaggio dell’aria. Questa patologia interessa 2,6 milioni di italiani, dei quali 300 mila in forma grave. La crisi asmatica può essere scatenata dall’esposizione ad allergeni (acari della polvere, muffe, alcuni cibi), a infezioni virali, fumo, aria inquinata, ma può comparire anche in seguito ad uno sforzo fisico o ad una forte emozione. Si può associare a patologie nasali (polipi), a reflusso gastroesofageo. L’intolleranza all’aspirina può scatenare attacchi gravissimi. Respiro sibilante o fischiante, fiato corto, difficoltà a respirare, tosse cronica (anche secca) e senso di costrizione toracica sono i sintomi. I polmoni invecchiano e si deteriorano come qualunque altro organo. Il loro sviluppo è completo a 25 anni e la funzione si mantiene stabile per altri dieci anni. Poi, inizia il declino. A 65 anni in genere si è già perso almeno un litro di capacità polmonare. Per evitare di accelerare l’invecchiamento fisiologico si può fare molto, rinunciando al fumo, prevenendo le infezioni attraverso il vaccino antinfluenzale, antipneumococcico e anti-Covid, facendo attività fisica e check-up regolari.

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