Fino a 12 ore di fronte a un computer, un tablet, un telefonino. Trascorrono così le giornate molti italiani in questi mesi in smartworking. E tra momenti di lavoro e di svago, non si staccano più dallo schermo dei dispositivi elettronici. Durante le feste natalizie, dal momento che sarà quasi impossibile incontrarsi, potremo comunicare solo restando connessi. E tutto questo, è stato scoperto, può nuocere anche alla pelle: le radiazioni e la luce blu provenienti da questi strumenti hanno un significativo impatto sull’equilibrio cutaneo. La continua esposizione ai dispositivi digitali che emettono luce intensa provoca al derma un notevole stress ossidativo. «Il risultato è l’aumento dei radicali liberi e l’attivazione delle metalloproteinasi, che degradano collagene e fibre elastiche. Tutti fattori che possono stimolare l’iperpigmentazione, ovvero la comparsa di macchie scure» ha spiegato Norma Cameli, alla guida della Dermatologia correttiva dell’Istituto Dermatologico San Gallicano di Roma, durante il Congresso nazionale della Società italiana di dermatologia medica, chirurgica, estetica e Malattie sessualmente trasmesse.
LE CONSEGUENZE
Le macchie sul viso si presentano in modo evidente soprattutto dopo i 60 anni ma, sotto lo stress della luce, i segni possono presentarsi anche prima dei 40-50.