Neve e montagna, idee e consigli per fare sport ad alta quota

I cardiologi del Monzino: «Attenzione a grandi sforzi ed eccessiva alimentazione»

Neve e montagna, idee e consigli per fare sport ad alta quota
di Stefano Ardito
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Giovedì 12 Gennaio 2023, 06:00 - Ultimo aggiornamento: 16 Gennaio, 14:53

Anche se solo le Alpi si sono colorate di bianco, le vacanze di Natale hanno mostrato che gli italiani amano la montagna, la neve e i suoi sport.

Sci di pista, certo, ma anche fondo, scialpinismo, escursioni con le ciaspole o sui sentieri battuti. La stagione delle settimane bianche è d’altra parte alle porte e il meteo può portare sorprese anche a bassa quota. La luce e l’aria della montagna invernale fanno bene al corpo e allo spirito di tutti. Ma per ogni età e per ogni livello di forma esistono attività più o meno adatte. Per i bambini è difficile rinunciare al piacere di scivolare su uno slittino o sugli sci, i meno giovani spesso preferiscono le passeggiate. Nelle fasce di età intermedie la scelta dello sport da praticare è legata allo stato di forma e all’abilità di ognuno.

Qualunque attività si scelga, la montagna d’inverno è più seria che in estate. Fa freddo, le giornate sono corte, gli sbalzi di temperatura costringono a coprirsi rapidamente. Se la neve diventa ghiaccio c’è pericolo di scivoloni e di traumi. Per i piccoli la neve è un gioco. Oltre alle prime lezioni di sci (meglio in gruppo, costa meno e si fanno amicizie) possono scendere con lo slittino o partecipare alle attività di Kindergarten e Baby park. I più grandi, magari con qualche protesta iniziale, possono essere coinvolti nel fondo e nelle camminate con le ciaspole. I bambini sono sensibili al freddo, perché tendono a disperdere più calore degli adulti, soprattutto dalla testa e dal collo. Bisogna fare attenzione alle tute da sci troppo corte (magari dell’inverno precedente) e al fatto che guanti e cappelli restino al loro posto. D’inverno portare i piccolissimi (1-2 anni) in uno zaino è pericoloso, perché il bambino trasportato in questo modo non si muove. Fino a qualche anno fa i medici di famiglia sconsigliavano la montagna a chi aveva superato i 60, se non i 50 anni. Ora le cose sono diverse. «Con i nuovi strumenti di valutazione del rischio si può avere un atteggiamento più elastico» spiegano al Dipartimento di Cardiologia dell’Ospedale Monzino.

Per la Commissione Medica del CAI, «un cardiopatico stabilizzato e asintomatico» può muoversi tranquillamente «tra i 1800 e i 3000 metri». Uno studio austriaco dimostra che il 12,7% degli escursionisti e l’11,2% degli sciatori è affetto da cardiopatia (quasi sempre ipertensione arteriosa), ma che questi soggetti possono continuare a camminare o sciare. Attenzione al primo giorno in quota, agli sforzi eccessivi, allo stress indotto da ansia, cattivo sonno, scarsa idratazione ed eccessiva assunzione di cibo. Per ogni età è sempre più facile, sempre più divertente scendere lungo una pista da sci, grazie ai nuovi sci larghi da carving, è (o sembra) alla portata di tutti, anche con poche lezioni alle spalle. Ma ci vuole attenzione. Gli sci “facili” e la tavola da snowboard spingono ad affrontare piste troppo difficili, o a scendere a velocità eccessiva, come dimostra l’aumento dei traumi causati da scontri e collisioni. In caso di caduta, gli scarponi alti hanno spostato le lesioni più frequenti dalla caviglia alla tibia o al ginocchio. Quest’anno la mancanza di neve sull’Appennino porterà molti appassionati dell’Italia centrale ad affrontare le settimane bianche senza aver sciato sulle piste di casa. Sono ancora più necessarie la prudenza, la ginnastica presciistica e il riscaldamento (stretching o altro) prima di iniziare. Per chi preferisce le ciaspole, leggere, facili ed economiche, c’è un vero e proprio boom sulle Alpi e sull’Appennino, le ciaspole. Per una passeggiata nel bosco non ci sono raccomandazioni particolari, per affrontare itinerari più seri bisogna affidarsi a un corso o a una guida alpina. Come per le escursioni estive, servono un po’ di preparazione fisica, un abbigliamento “a cipolla”, la disponibilità a tornare indietro se si è stanchi. «Non ci sono lesioni specifiche, ma i legamenti del collo del piede e del ginocchio sono sempre molto impegnati» spiega l’ortopedico e alpinista Marcello Maria Marini.

Sui sentieri battuti, Winterwanderweg in tedesco, se la neve si trasforma in ghiaccio si rischia di cadere e farsi male. Sono fondamentali i ramponcini, simili alle catene da neve delle auto. Sulle Alpi, e sull’Appennino quando ci sarà finalmente la neve, centinaia di tracciati attendono chi ama lo sci nordico, che fa lavorare tutto il corpo e fa faticare i muscoli delle gambe. La tecnica del passo alternato è semplice, quella del pattinato (o skating) più difficile. L’abbigliamento leggero espone i fondisti al freddo nelle soste, sui binari ghiacciati si può cadere. Lo scialpinismo, che consiste nel salire sci ai piedi verso vette e colli e ridiscendere fuoripista, si pratica su tutte le montagne italiane, richiede un’attrezzatura complessa (incluso l’ARTVA, per recuperare chi è investito da una slavina) e va scoperto con un corso del CAI o una guida alpina. Possono causare incidenti pietre affioranti, crepacci e il rapido cambio delle condizioni della neve.

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