Giornata mondiale del diabete, Agostino Consoli:«Meno torte e più corse, così si riguadagnano "punti salute"»

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di Agostino Consoli*
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Giovedì 11 Novembre 2021, 06:00 - Ultimo aggiornamento: 16:15

Tra le tante conseguenze, molte tragiche, della pandemia e del lockdown dobbiamo purtroppo considerare anche un cambiamento, e non certo in meglio, delle attitudini verso cibo e attività fisica.

Stare chiusi in casa incoraggia a cucinare.

Spesso, non a bollire broccoli o spinaci, ma a “tirare” la sfoglia della pasta all’uovo, a infornare torte, a fare (e a consumare) il pane in casa. È una dolce abitudine culinaria, quella presa durante il lockdown, che oggi fa fatica a cambiare rotta. Dimenticando che un’alimentazione sana e l’attività fisica sono i pilastri non solo della cura, ma anche della prevenzione di diabete e obesità. Ora stiamo finalmente e faticosamente ripartendo: quale migliore occasione per inserire tra i buoni propositi una maggiore attenzione al cibo e allo sport. È assolutamente necessario per riguadagnare “punti salute”: alleggerire il superfluo in zuccheri e abbondare in piatti mediterranei. Nei nostri ambulatori ci stiamo rendendo conto del grande cambiamento. Tra “vecchi” pazienti che non si sono fatti visitare (né hanno fatto altri controlli) per mesi e “nuovi” pazienti con valori preoccupanti. Per questo, in occasione della Giornata mondiale del diabete che si celebra il 14 novembre, invitiamo gli italiani a rivedere il menu e a fare più movimento. È fondamentale tornare nei Centri di diabetologia e recuperare quelle visite di controllo cancellate durante la pandemia. Anche se l’aiuto del team di diabetologia è utilissimo, molto si può fare anche da soli, cominciando con un monitoraggio regolare della glicemia e soprattutto interrogando la bilancia. Conoscere il peso è utile anche per coloro che non hanno una diagnosi di diabete. Uno dei principali fattori di rischio per questa malattia di tipo 2 è proprio avere i chili in eccesso. Purtroppo, smart working e lunghi periodi in casa (uniti alla pigrizia sopraggiunta e all’eccesso di cibo supercalorico) non hanno aiutato. Visto che quasi un italiano su due si è trovato in questo periodo a fare i conti con molti chili di troppo. Questa situazione potrebbe aver fatto aumentare il numero di donne e uomini che hanno già il diabete ma non sanno di averlo. In Italia i pazienti con diabete diagnosticato sono circa 4 milioni, ma si stima che almeno un altro milione e mezzo siano diabetici senza saperlo. E le stime relative al cosiddetto prediabete rivelano l’esistenza di circa 4 milioni di italiani a rischio di sviluppare un diabete conclamato nell’arco di qualche anno, a causa anche dei chili di troppo. E se diabete e prediabete sono condizioni che interessano circa 1 italiano su 6, sovrappeso e obesità dal canto loro colpiscono rispettivamente 25 e 6 milioni di italiani. Sono numeri importanti, che devono far riflettere, visto che il diabete, anche se a lungo asintomatico, può trasformarsi, se non adeguatamente gestito, in una malattia che può danneggiare cuore, occhi, reni, arterie, quasi tutti i nostri organi. E il momento giusto per riflettere è proprio questo. Il tema della Giornata Mondiale del Diabete è “Accesso alle cure, se non ora quando?”. Nonostante i traguardi raggiunti molto resta ancora da fare per offrire agli italiani la possibilità di curarsi in modo omogeneo in tutto il territorio nazionale. Noi diabetologi ci auguriamo che tutti, a prescindere dal loro indirizzo di residenza, possano aver accesso alle migliori cure e ai migliori strumenti di diagnosi e terapia che l’innovazione può offrire. Di questo occorre tener conto, soprattutto alla vigilia della fase operativa del Pnrr, che dovrà affrontare la riorganizzazione dell’assistenza nelle malattie croniche, delle quali il diabete fa parte. Invitiamo tutti a riprendere in mano le buone abitudini, al grido di “meno torte, più corse”. Facciamo anche appello alle Regioni e alle autorità sanitarie perché garantiscano a tutti gli italiani una uniforme possibilità di cura. Infine, ci permettiamo di chiedere, di accendere domenica 14, una luce blu sul davanzale, sul tetto, in giardino, in balcone. E a postarne la foto sui social con l’hashtag #FaiLuceSulDiabete.

*presidente della Società italiana di Diabetologia

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