Insetti in azione: occhio ai ponfi e se c'è il pungiglione niente fai da te

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di Barbara Di Chiara
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Giovedì 8 Luglio 2021, 06:00 - Ultimo aggiornamento: 19 Febbraio, 21:47

C'è chi li tollera, chi addirittura li ama, ma soprattutto chi letteralmente li odia. Una cosa è certa: d’estate, tornano alla carica gli insetti. Dalle zanzare alle vespe, dai calabroni alle zecche, con la complicità delle temperature miti il rischio di dover fare i conti con una puntura in questi mesi è molto alto. Tutto può iniziare con un vago prurito, un arrossamento nella zona interessata, oppure con una scossa provocata dalla sensazione di un pungiglione che penetra nella nostra pelle. In molti casi, quello che si inizia a fare è domandarsi: quale insetto mi avrà mai punto? Ebbene, le piccole creature che ci possono tendere una trappola rientrano nella categoria degli artropodi: vespe, calabroni, api, tafani, zecche, zanzare, pulci, acari e ragni. Nella maggior parte delle situazioni, non si tratta di eventi gravi: basta un po’ di ghiaccio, anche una pomata specifica e il fastidio scompare in poche ore o giorni. Raramente le punture possono infettarsi, causare reazioni allergiche che possono mettere in pericolo la vita o trasmettere malattie infettive gravi.

COSA FARE

 In caso di puntura di insetto «bisogna guardare la sede della lesione – afferma Valerio Pravettoni, medico allergologo del Centro di riferimento per la prevenzione e la diagnosi dell’allergia al veleno di imenotteri del Policlinico di Milano – per accertarsi che non vi sia il pungiglione.

Vespe e calabroni hanno un pungiglione liscio che raramente rimane nella pelle, viceversa quello dell’ape è seghettato e quando punge rimane incastrato nella cute assieme alla vescicola velenifera, che continua a contrarsi e a iniettare veleno: è importante rimuovere rapidamente il pungiglione con il bordo dell’unghia, senza schiacciare con le dita la vescicola, per evitare di far uscire altro veleno». A questo punto si deve procedere lavando con acqua e sapone la zona in cui si è verificata la puntura, applicare sulla lesione ghiaccio o acqua fredda per diminuire il gonfiore. Poi, niente fai da te, come raccomanda l’Istituto superiore di sanità: no a rimedi della nonna come aceto, ammoniaca o bicarbonato di sodio, ma rivolgersi al farmacista per farsi consigliare il prodotto migliore.

LA PREVENZIONE

Ma come fare per cercare di prevenire le punture di insetti? L’Istituto superiore di sanità suggerisce semplici precauzioni: se incontriamo vespe, api o calabroni, allontanarsi con calma, evitando di infastidirli o di tentare di colpirli, usare sempre prodotti repellenti sulla pelle esposta, evitare l’uso di profumi e di deodoranti, saponi e shampoo molto profumati, attrattivi per gli insetti, tenere alimenti e bevande, soprattutto se dolci, coperti e al riparo dagli insetti. Api e vespe possono introdursi nei contenitori aperti. Infine, usare sempre indumenti protettivi e zanzariere alle finestre.

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