Belli e sani per l'estate, a partire dalla testa. Attenzione al ritocchino fai-da-te

Belli e sani per l'estate, a partire dalla testa. Attenzione al ritocchino fai-da-te
di Carla Massi
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Giovedì 12 Maggio 2022, 06:00 - Ultimo aggiornamento: 08:33

«Fate solo punture di acido ialuronico o botox superficiali con il microago. Iniziamo dal lato di un occhio, quindi scendiamo sugli zigomi, “percorriamo” la mandibola e risaliamo verso l’altro occhio. Mai in profondità. Dopo due settimane ripetete il trattamento. Risultato perfetto e grande risparmio».

Da uno dei tanti tutorial su Youtube (ovviamente non di un medico) che insegna come fare da sole i ritocchini estetici sul viso. La signora parla da un salotto dorato, abito da sera modello red carpet, orecchini a lampadario, capelli fino al seno freschi di parrucchiere.

IL MERCATO ONLINE

Il momento storico, e stagionale, è l’ideale per mettere in crisi chi non va troppo d’accordo con il proprio corpo. Tanto da abbandonare logica e cervello in nome di una perfezione delle forme che ha poco di naturale ed umano. Mandata a quel paese la sana accettazione (non rassegnazione) di sé ci si affida a stregoni, si fanno digiuni e si litiga in modo ossessivo con i cuscinetti o le rughe. Che il malessere generale degli ultimi due anni di pandemia ci hanno, a volte, reso più difficili da considerare con ironia. Ora è davvero il momento di rimboccarsi le maniche e pensare più alla bellezza del mare o di una spiaggia che al corpo più o meno scolpito. Evitando di partire per una spedizione punitiva nei confronti di noi stessi. Dalla dieta strettissima al ritocco. E, invece, il mercato online tenta con diavolesca semplicità. la rete offre tutto. Dal kit con siringhe e aghi, fiale di botox, di acido ialuronico e di un mix capace di cancellare la cellulite. «Perché non farlo da sole?», insiste la signora che, come fosse un joystick, fa volare la siringa dalla fronte al mento, da uno zigomo al collo. Le medicina estetica fai-da-te è servita. Come fosse una torta o un abito da cucire a casa. La facilità di acquisto dei prodotti e i tutorial degli imbonitori stanno facendo lievitare questa abitudine. Tanto apparentemente semplice quanto pericolosa. Non basta, come dimostra il caso della signora Samantha di Modena, 5 figli, 35 anni, morta perché una sedicente estetista le ha iniettato silicone (vietato da un trentennio) sul seno. Silicone finito in un vaso sanguigno e diventato killer della donna. Che si era affidata, per un trattamento, a una persona che, per legge, non poteva farlo. Arriva l’estate, si avvicina la vacanza e lievitano interventi casalinghi o giù di lì. «Farsi le punture da sole è molto rischioso. L’elenco dei possibili danni è lungo. Dai più gravi come il perdere la vista o necrosi estese a segni e rigonfiamenti che neppure noi possiamo rimuovere – denuncia Emanuele Bartoletti, presidente della Società italiana di medicina estetica – Nei nostri studi arrivano donne realmente devastate soprattutto in viso. Alcune, che hanno provato sostanze vendute come più durevoli, hanno piccole sfere di plexiglass disseminate nel volto. Se per mesi è andata bene non significa che, un giorno, qualcosa non vada storto». È di pochi giorni fa la notizia di una TikToker inglese finita in ospedale con buona parte del naso in necrosi. Voleva assomigliare a Campanellino, la fatina alata compagna di Peter Pan disegnata da Disney nella versione cartone animato. E, per fare questo, si è iniettata, da sola, una fiala di acido ialuronico sulla punta. Così da poterlo trasformare in un piccolo pallino. La personal trainer e influencer Kristin Lynn ha rischiato di perdere letteralmente un pezzo del volto per aver aderito alla nuova moda, denominata “Tinkerbell tip lift” (“Sollevamento della punta alla Campanellino”, appunto), che spopola su Instagram e TikTok. Una procedura di medicina estetica che consiste nel farsi iniettare, dal medico, una fiala di acido ialuronico sul naso per rimodellare, con microscopiche gocce, un’eventuale piccola gobba o la punta. Un’alternativa, nei casi meno gravi, per perfezionare la parte centrale del viso senza arrivare alla chirurgia. È bastata l’idea di qualcuno, il non riuscire a distinguere le narici di un disegno da quelle umane, per fare di Campanellino la nuova Musa ispiratrice dei nasi rifatti. «Non mi stupisco più. La voglia, oggi, di un cambiamento estetico a ogni costo – aggiunge Bartoletti – porta a scelte impensabili. Quando, dopo il lockdown, sono stati riaperti i nostri studi siamo stati letteralmente presi d’assalto. La pandemia ha scatenato un desiderio, profondo, di rinascita. E noi abbiamo rappresentato questo. A fronte di tanti pazienti che si sono rivolti agli specialisti vediamo un buon numero di persone che hanno affidato viso e corpo a mani assolutamente inesperte. Ritrovandosi, purtroppo, né più belle né più sane». Anche di questa diffusa esigenza di rinnovamento (ora “aggravata” dall’appuntamento con il costume in spiaggia) parleranno dal 13 al 15 maggio, a Roma, gli specialisti della Società italiana di medicina estetica riuniti di nuovo dopo la lunga pausa. Tutti concordi nel sostenere trattamenti soft capaci di migliorare il profilo, il naso, la bocca o lo zigomo senza stravolgere i connotati.

MASSIMA ATTENZIONE

Mentre gli specialisti lavorano per arrivare a interventi sempre più efficaci e poco traumatici, le seguaci (sono essenzialmente donne) del fai-da-te crescono e si muovono in direzione opposta. «Parlo, per esempio, del lifting liquido – spiega ancora Bartoletti – Ovviamente senza bisturi. Si tratta di ottenere un riposizionamento dei tessuti molli verso l’alto agendo sulla struttura ossea. Liquid lifting significa, quindi, riempire con un filler, acido ialuronico o idrossiapatite di calcio, per riportare in tensione i legamenti zigomatici o mandibolari che con l’invecchiamento si ammorbidiscono e si rilassano. L’unica cosa cui bisogna prestare attenzione è che c’è un limite a questa operazione: non si può continuare a sollevare tessuti riempiendo progressivamente la faccia delle persone. Così si rischia quello che si vede sempre più spesso in giro: visi strapieni per sollevare i tessuti quando questi, però, sono ormai scesi troppo».

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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