Già ampiamente usato in molti Paesi del mondo, da oggi il vaccino della cinese Biotech Sinovac guadagna l'approvazione d'emergenza dell'Organizzazione mondiale della Sanità (Oms), che lo omologa come «sicuro, efficace» e conforme agli standard internazionali anche nel processo di produzione. In un comunicato, il comitato indipendente di esperti vaccinali che fornisce i pareri all'agenzia Onu fa sapere che il vaccino - il secondo di produzione cinese approvato dopo il Sinopharm, sdoganato il 7 maggio - è utile per sopperire all'emergenza e somministrabile in due dosi distanziate di quattro settimane alle persone di 18 anni e più.
L'EFFICACIA - Il Sinovac, ha stabilito l'Oms, ha un'efficacia solo del 51% nell'impedire il contagio, ma del 100% nel prevenire i sintomi gravi e il ricovero, secondo i dati della sperimentazione, che tuttavia appare lacunosa nei dati sull'incidenza della copertura nelle persone di 60 anni e oltre.
RINOMINATE LE VARIANTI - L'Oms ha anche promosso una piccola rivoluzione, rinominando le varianti - ma solo quelle epidemiologicamente significative per potenziale capacità di diffusione, letalità o resistenza ai vaccini - del coronavirus con le lettere dell'alfabeto greco. La variante cosiddetta indiana diventa così da oggi variante delta, quarta lettera dopo alfa (la mutazione inglese), beta (sudafricana) e gamma (brasiliana). Una nuova denominazione progressiva che dona semplicità e attinenza scientifica alla progressione genetica del virus, senza evocare numeri e definizioni scarsamente comprensibili fuori dalla cerchia scientifica. E che soprattutto toglie una sorta di stigma morale a Paesi - a cominciare dalla Cina dell'iniziale definizione di 'virus cinesè - che hanno semmai avuto il merito di scoprire per primi la nuova variante. Un cambio che infatti è stato apprezzato dall'India.