Vaccini, qual è meglio per i giovani? Differenze tra Astrazeneca, J&J, Pfizer e Moderna

Vaccini, qual è meglio per i giovani? Cosa succede con Astrazeneca e J&J
Vaccini, qual è meglio per i giovani? Cosa succede con Astrazeneca e J&J
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Venerdì 11 Giugno 2021, 11:03 - Ultimo aggiornamento: 12:13

Alcuni sono vettoriali, mentre altri sono a Rna messaggero. Ma il vero spartiacque sui vaccini non è rappresentato dalla composizione, bensì dagli effetti collaterali. Da questi, come testimoniato dai rapporti della farmacovigilanza, non si scappa. Febbre, dolore al braccio dove è avvenuta l'iniezione, mal di testa, nausea. E ancora: stanchezza, vertigini e diarrea. La lista potrebbe continuare, ma quello che preoccupa di più sono i casi di trombosi rare che si sono verificate dopo Astrazeneca e Johnson&Johnson. Che hanno colpito, per lo più, donne sotto i 60 anni di età. Come si legge nell'ultimo rapporto della Rete Nazionale di Farmacovigilanza: «La maggior parte di questi eventi (22 casi, 65 per cento) hanno interessato le donne con un’età media di circa 48 anni e solo in 1/3 dei casi circa gli uomini (12 casi, 35 per cento) con un’età media di circa 52 anni». Dunque quale vaccino è meglio per i giovani?

 

LE RACCOMANDAZIONI DELL'EMA - È inizio aprile quando l'Ema, l'Agenzia del farmaco europea, si esprime sull'opportunità o meno di usare il vaccino Astrazeneca. I (pochissimi) casi di trombosi rare che si sono verificati dopo la somministrazione del farmaco anglo-svedese hanno portato molti Stati dell'Ue a sospenderlo. La risposta degli esperti è chiara: «uso preferenziale» di AstraZeneca per le persone con più di 60 anni. Questo cosa significa? Da una parte che i medici devono usarlo con priorità nelle persone adulte, ma, dall'altra, che non è vietato usarlo negli under 60. E così, anche in Italia, si continua a iniettarlo senza problemi. E arrivano gli Open Day.

OPEN DAY ASTRAZENECA - Molte Regioni in Italia si organizzano con delle giornate dedicate ai vaccini. L'obiettivo è chiaro: ci sono dosi di Astrazeneca da smaltire. E se al Nord non si hanno diffidenze nei confronti del preparato che ha cambiato il nome in Vaxzevria, al Sud i centri vaccinali sono pieni di scorte. È il momento degli Open Day. Per quale fascia d'età? Come avvenuto anche per le prenotazioni, le Regioni si organizzano in modo diverso. Più prudente il Lazio, che inizia con gli over 40 e pian piano scende: fino ad arrivare agli Open Week over 18.

Astrazeneca, dunque, si somministra senza problemi anche a chi ha meno di 60 anni. Poi, però, arrivano altri casi di trombosi. Due, a fine maggio, a Genova. I giovani si chiedono sempre di più quale vaccino devono fare.

QUALE VACCINO PER I GIOVANI - Sono Pfizer, Moderna, Astrazeneca e Johnson&Johnson i vaccini disponibili in Italia. I primi due sono a Rna messaggero. Cosa significa? Come riporta l'Iss, trasportano «le istruzioni per la produzione delle proteine da una parte all’altra della cellula, per questo si chiama “messaggero”». Pericolosi perché modificano il codice genetico? Una bufala. Per questo tipo di farmaci non si sono verificate al momento casi di trombosi, ma di effetti collaterali ce ne sono stati: e anche di più rispetto a quelli vettoriali, ovvero Astrazeneca e Johnson&Johnson. Come sono composti? Sul sito dell'Aifa si legge che sono vaccini a vettore virale quelli che utilizzano «un virus (generalmente un adenovirus incompetente per la replicazione) per portare all'interno della cellula la sequenza del codice genetico che codifica per la proteina spike». E così «il sistema immunitario si attiva contro la proteina e produce degli anticorpi che, qualora il soggetto entrasse a contatto con il virus, lo proteggeranno dall'infezione». Alla luce delle indicazioni dell'Ema e dei rapporti della farmacovigilanza, per i giovani è preferibile l'uso di vaccini a Rna messaggero, quindi Pfizer e Moderna. Anche se non c'è nessuna controindicazione per Astrazeneca e Johnson&Johnson. Ad ogni modo, è sempre opportuno consultare il medico di famiglia prima dell'iniezione perché conosce meglio la situazione clinica di ogni paziente. È poi importante ricordare che tutti i vaccini comportano dei rischi, così come il Covid. Vaccinarsi è fondamentale per sé e per gli altri.

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