Dovevano ricevere Pfizer, invece gli è stato iniettato Astrazeneca. A Napoli 44 persone sono state vaccinate per errore. È successo lo scorso 30 maggio, nel centro vaccinale realizzato all'interno della Fagianeria del Real Bosco di Capodimonte. «Nessuna macchina organizzativa o azione umana, per quanto ci si possa lavorare, è scevra da errori», afferma Ciro Verdoliva, direttore generale dell'Asl Napoli 1 Centro a Repubblica che ha riportato la notizia. Per il direttore «quanto accaduto ci ricorda che non si può e non si deve mai abbassare la guardia».
Astrazeneca, a Genova donna di 34 anni in terapia intensiva. «Trombosi dopo prima dose»
L'ERRORE - A sbagliare sarebbe stato il farmacista incaricato di prendere il flacone.
«SIAMO TRANQUILLI» - Non sono preoccupate le persone che a Napoli hanno ricevuto per errore il vaccino Astrazeneca al posto di Pfizer. «Se c'è stato un errore domenica, come riferiscono i giornali, credo che oggi l'attenzione sarà ancora più alta e per questo sono più che sereno», così taglia corto un giovane 21enne convocata oggi dal centro vaccinale dell'Asl Napoli 1 presso la Fagianeria del Bosco di Capodimonte. Dove le vaccinazioni proseguono. «Astrazeneca, Pfizer o qualsiasi altro?- ha detto con ironia Antonio, giovane studente universitario che ha accompagnato un suo amico alla Fagianera -. A me non importa. Voglio solo tornare a vivere e prima mi chiamano e meglio è». E c'è chi parla delle prossime vacanze. La bella giornata di sole ma non afosa ha indotto alcuni giovani convocati per la vaccinazione a trattenersi nel bosco per una salutare passeggiata: «Vaccino e aria pulita, cosa vuoi di più», dice uno di essi. Insomma nessuna preoccupazione per quello che è accaduto domenica anche perché, spiegano una giovane mamma, «sono passati quattro giorni e coloro che hanno ricevuto quel tipo di vaccino per errore stanno bene. Diversamente lo avremmo già saputo». E manca colui che alla presenza del cronista, mentre è in attesa di sua figlia in uscita dopo la somministrazione, si sfoga: «Oramai svolgo il ruolo di accompagnatore. È il quarto familiare che accompagno, tra prima e seconda dose. Per fortuna che le attese sono brevi».