Tumore al seno, la pandemia di Covid rallenta gli interventi di ricostruzione

Tumore al seno, la pandemia di Covid rallenta gli interventi di ricostruzione
di Giampiero Valenza
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Giovedì 14 Ottobre 2021, 17:26 - Ultimo aggiornamento: 17 Ottobre, 14:35

Nel 30% dei casi di tumore al seno è necessario provvedere a una mastectomia o una un'asportazione. Oggi in una paziente su due avviene una ricostruzione mammaria. Ma l’altra metà delle pazienti, anche spinte dai dubbi legati alla diffusione della Covid-19, hanno rinunciato a farlo o hanno cercato di rimandare l’operazione. È quanto si legge nel dossier “Donna X Donna” realizzato dall’associazione Babc, la Beautiful After Breast Cancer Italia.

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Secondo l’indagine statistica sul numero degli interventi effettuati nel 2020 in tredici Breast unit tra le più importanti del Nord, Centro e Sud Italia, le operazioni di ricostruzione mammaria sono calate del 5% con picchi che raggiungono il 19%. Alcune tipologie di intervento eseguite in ‘immediata’ (quindi, fatte contestualmente alla rimozione), sono aumentate del 15,2% perché si sono rivelate le soluzioni migliori per gli specialisti nell’anno colpito dal lockdown.

Nei dodici mesi del 2020, le ricostruzioni mammarie totali eseguite nelle principali Breast Unit della penisola hanno subito un rallentamento rispetto al 2019: sono state infatti 2.935, con un calo di 157 operazioni in meno (- 5%). Sono aumentate le mastectomie senza ricostruzione mammaria, passate da 805 a 826 nel 2020 (+2,6%) e sono calate anche le operazioni di ricostruzione mammaria in ‘differita’, cioè effettuate in un tempo successivo a quello dell’asportazione del tumore: 541 interventi nel 2020 a fronte di 576 operazioni del 2019 (-6%).

Diminuiti anche gli interventi di chirurgia ‘conservativa’ ovvero di asportazione parziale della ghiandola per tumori più piccoli, a seguito della quale si effettuano rimodellamenti.

«Le camere operatorie di molti ospedali non si sono fermate. Abbiamo privilegiato i casi oncologici rimandando i tumori benigni, come indicato dalle linee guida europee - spiega Marzia Salgarello, presidente di Babc e direttore del reparto di chirurgia plastica della Fondazione Policlinico Universitario Gemelli Irccs di Roma - Sono state privilegiate le tecniche di ricostruzione immediata della mammella, unica tipologia a registrare un incremento di interventi nel 2020. Ritenuta ‘gold standard’ per le pazienti che necessitano di mastectomia e i cui benefici superano di gran lunga quelli dello stesso intervento eseguito in un secondo momento. Con l’arrivo del Covid siamo riusciti ad aguzzare l’ingegno e ad affinare questo tipo di tecnica posizionando la protesi sopra il muscolo pettorale  in modo tale da raggiungere migliori risultati, ridurre i tempi di degenza ed i fastidi post operatori»

‘Donna x Donna’”, ha realizzato anche un volume informativo sfogliabile gratuitamente sul sito www.beautifulafterbreastcancer.it.

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