Trapianto di organi: la cultura della donazione e le liste d'attesa, a Trieste si fa il punto

Sono 3778 i trapianti di organi eseguiti nel 2021 da donatori deceduti o viventi

Serve una cultura delle donazioni per ridurre le attese: gli esperti si confrontano su come aumentare la disponibilità di organi
Serve una cultura delle donazioni per ridurre le attese: gli esperti si confrontano su come aumentare la disponibilità di organi
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Giovedì 20 Ottobre 2022, 13:13

Parte domenica a Trieste il 45esimo Congresso nazionale di SITO, la società italiana trapianto di organi. Macchine di perfusione e donazioni da vivente le ultime frontiere da sviluppare. Sotto i riflettori anche lo xenotrapianto, il trapianto da animali. Tre giorni per discutere di innovazione e ricerca che restano parole d'ordine su cui riflettere e confrontarsi. «Guardiamo al futuro», dice il presidente Boggi «per dare speranza a chi pensa di non averne più».

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Trapianti nel 2021: i numeri

Sono 3778 i trapianti di organi eseguiti nel 2021 da donatori deceduti o viventi, 362 da vivente, 18506 di tessuti, 931 di cellule staminali, 163 pediatrici. La società italiana di trapianti di organi si riunisce nel 45esimo Congresso nazionale, in programma a Trieste dal 23 al 25 ottobre, e fa il punto della situazione in una branca della medicina particolarmente delicata e in grande sviluppo: «Il programma», spiega il presidente Ugo Boggi «affronterà i temi di maggiore attualità nel campo dell’immunosoppressione, del condizionamento pre-trapianto degli organi, del donatore a cuore fermo, della sicurezza del donatore vivente e della medicina rigenerativa.

Come tradizione di SITO tutti gli argomenti saranno trattati in modo trasversale, nell’ambito dello spirito multidisciplinare proprio delle attività trapiantologiche. Nell'occasione, sarà anche presentato il primo numero della rivista scientifica della Società, lo European Journal of Transplantation, che sarà dedicato all’utilizzo delle tecniche di perfusione in ogni settore dei trapianti, dagli organi ai tessuti compositi.

A Trieste vedrà inoltre il suo avvio la seconda scuola SITO, dedicata alla anatomia-patologica dei trapianti. Si tratta di un argomento fondamentale con implicazioni a 360 gradi nel mondo dei trapianti. Solo la qualità e la standardizzazione delle tecniche di istopatologia potrà consentire l’ulteriore espansione del pool di donatori, e quindi del numero dei trapianti, e l’utilizzo ottimale dei farmaci immunosoppressori per una maggiore durata temporale della funzione degli organi».

L'occasione sarà utile anche per riflettere sulle prossime frontiere per aumentare il numero di organi disponibili: «Importante è il ruolo delle macchine da perfusione. Esistono da tempo, ma grazie ai passi eseguiti da un punto di vista scientifico e tecnologico, siamo su questo tema al tempo della maturazione.

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Se invece di prendere, ad esempio, un fegato o un rene e correre per trapiantarlo, lo perfondiamo con delle macchine apposite (lo mettiamo cioè fuori dal corpo e lo attacchiamo con delle pompe a quelle macchine garantendo, a caldo o a freddo, la circolazione), otteniamo tre risultati: si può capire se e quanto funzionerà l'organo dopo, siamo in grado di migliorare la qualità dell'organo, possiamo conservare l'organo per più tempo. Questa cosa è utile nel donatore a cuore fermo, una delle prossime barriere che vogliamo portare avanti in Italia».

L'altro scenario è quello relativo alle donazioni da vivente. Soprattutto per il rene e il fegato. Questo è un argomento grande, ma esistono dei rischi di cui tutti dobbiamo essere informati. Il rischio di morte per il donatore, che è un soggetto sano, è basso (pari, in termini percentuali, al rischio di chi va in macchina per un anno), ma si pensi alle conseguenze negative, anche sul fronte dell'opinione pubblica, di esiti negativi. A Trieste, grazie al database di due ospiti americani, presenteremo tutti gli eventi non positivi e questo per condividere aspetti tecnici e gestionali. La comunicazione è importante perché una comunicazione sbagliata fa crollare le donazioni. Noi abbiamo fatto una survey su tutti i Centri italiani per sapere quanti siano gli eventi negativi e i dati verranno portati nel congresso. Questo perché dobbiamo prepararci in caso che accadano quei pochissimi interventi che provocano la morte del donatore».

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Lombardia prima per numero di trapianti

La Lombardia resta la regione dove si eseguono più trapianti: nel 2021, sono stati 686, sommando quelli da donatori deceduti e da donatori viventi. Segue il Veneto con 523, l'Emilia-Romagna con 486, il Piemonte con 452 e il Lazio con 396. La prima regione del Meridione è la Sicilia con 261, seguita da Puglia (124) e Campania (118). Fanalino di coda l'Umbria con 7 trapianti eseguiti: «Si può fare meglio», afferma Boggi «se la cultura del trapianto, che già, in Italia, ha fatto enormi passi in avanti, si consolidi ancora di più. Le leggi vigenti permettono a chi è in vita di esprimere il consenso alla donazione ma, purtroppo, sono ancora in pochi a farlo, lasciando poi ai propri familiari il peso della scelta. Credo che si debba avere maggiore senso di comunità e prendere una decisione che sia verso il prossimo. Del resto, gli interventi, senza organi, non si possono effettuare e la lista di attesa, perché poi il bisogno è reale, restano importanti: i pazienti in attesa del trapianto di rene sono 5891, 1035 per il fegato, 694 per il cuore, 290 per il polmone, 216 per il pancreas e 6 per l'intestino».

La tre giorni di Trieste si prevede particolarmente ricca di spunti, con diverse sezioni e approfondimenti. Si parlerà di fegato, pancreas, rene, polmone e si farà il punto della situazione su evoluzioni e innovazioni in area trapiantologica: «Avremo insieme il gotha del settore», spiega ancora Boggi «che è stato il primo in Italia a eseguire un trapianto di rene cross-over. Sono tanti i temi che verranno toccati, tutti con un'ottica che guarda al futuro. Parleremo di xenotrapianti, i trapianti da animale a uomo, di certo non in termini di vivisezione, e di chirurgia robotica che, anche nel nostro settore, sta esplodendo. Con una novità che verrà annunciata nelle prossime ore.

L'obiettivo è di puntare su una ricerca. sempre più moderna e incisiva, per aumentare le fonti donative. Necessaria in tal senso una nuova campagna di sensibilizzazione. Vogliamo portare più cultura per garantire uno sviluppo che sia positivo, per diffondere cultura e conoscenza. I trapianti di organi non sono temi astratti, frutto del lavoro di esimi professori, ma temi che invece toccano la carne viva delle persone che attendono l'intervento come unica speranza di sopravvivenza. Un'attesa che logora e che rende la quotidianità complessa e sofferta».

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