Cos'è la sindrome di Guillain-Barre, effetto collaterale del vaccino del vaccino

Johnson&Johnson, effetti collaterali: cos'è la sindrome di Guillain-Barré
Johnson&Johnson, effetti collaterali: cos'è la sindrome di Guillain-Barré
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Martedì 13 Luglio 2021, 14:56 - Ultimo aggiornamento: 14 Luglio, 09:33

Si aggiorna la lista degli effetti collaterali di Johnson&Johnson. Tra i rischi del vaccino monodose americano c'è anche la sindrome di Guillain-Barré, un disturbo del sistema immunitario che può causare debolezza muscolare e occasionalmente paralisi. Ad annunciarlo la Food and Drug Administration (Fda), l'agenzia Usa preposta alla sicurezza dei farmaci, che ha sottolineato come finora sono stati identificati circa 100 casi, prevalentemente tra gli uomini, molti dai 50 anni in su. La maggior parte è guarita, ma è stato registrato anche un decesso.

Sindrome di Guillain-Barre, perché si chiama così

La sindrome di Guillain-Barré prende il nome dai due medici francesi, Georges Guillain e Jean Alexandre Barré, che per primi la diagnosticarono in due soldati nel 1916.

Ma la malattia era già stata individuata nel 1859 da Jean-Baptiste Octave Landry. I criteri diagnostici sono stati sviluppati alla fine degli anni '70, dopo la serie di casi associati alla vaccinazione contro l'influenza suina. E poi perfezionati nel 1990.

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Quali sono i sintomi

I sintomi della sindrome di Guillame Barré sono dolore, intorpidimento, parestesia, ovvero una sensazione di formicolio che porta anche a una progressiva paralisi delle gambe. Si manifesta rapidamente. E può arrivare a una paralisi totale oltre a un'insufficienza respiratoria, che possono mettere il paziente in pericolo di vita (circa il 5% dei pazienti muore). Mentre la variante della sindrome di Guillame Barré, la Miller Fisher, si manifesta con la «caduta» delle palpebre (ptosi palpebrale), visione doppia (diplopia) e marcia instabile (atassica).

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Come si riconosce: la diagnosi

Per la diagnosi solitamente si effettua un'analisi del liquido (o liquor) cerebrospinale, in cui le proteine risultano aumentate ma non le cellule (dissociazione albumino-citologica), e l'esame elettromiografico, che evidenzia una alterazione delle conduzioni lungo i nervi periferici. È opportuno però consultare un neurologo prima, che valuterà la situazione clinica e indicherà tutti i test diagnostici necessari nel caso specifico. 

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Quali sono i rischi

La malattia è letale in meno del 2% dei casi e la maggior parte dei pazienti migliora nel corso di alcuni mesi. Ma nei tre anni successivi alla diangosi circa il 30% presenta ancora, mentre una percentuale tra il 2 e il 5% sviluppa una polineuropatia infiammatoria demielinizzante cronica.

 

Come si cura

Tra le terapie utilizzate per curare la sindrome di Guillain-Barré c'è la plasmaferesi precoce, immunoglobuline per via endovenosa, infucioni di gamma-globuline e fisioterapia. I pazienti con deficit residui possono richiedere inoltre rieducazione, applicazione di apparecchi ortopedici o chirurgia correttiva.

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