Influenza, crescono gli accessi al pronto soccorso. L'allarme dei medici di famiglia: «In 7 giorni i casi sono raddoppiati»

Consigliata mascherina per fragili e anziani in luoghi molto frequentatI

Influenza, crescono gli accessi al pronto soccorso, l'allarme dei medici di famiglia: «In 7 giorni i casi sono raddoppiati»
Influenza, crescono gli accessi al pronto soccorso, l'allarme dei medici di famiglia: «In 7 giorni i casi sono raddoppiati»
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Lunedì 5 Dicembre 2022, 13:42 - Ultimo aggiornamento: 7 Dicembre, 11:17

Nuova ondata d'influenza. «C'è un aumento degli accessi ai pronto soccorso legati all'influenza. Un momento che tradizionalmente ci aspettiamo più in là, ma è un'ondata in anticipo e temiamo durerà almeno un paio di mesi visto anche quello che è accaduto in Australia. Il vero problema è che questa tipologia di casi si porta dietro altri virus parainfluenzali e sovrapposizioni batteriche che nei più anziani possono essere pericolose». Sono le parole rilasciate all'Adnkronos da Fabio De Iaco, presidente della Simeu, Società italiana di medicina dell'emergenza-urgenza.

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Lo scorso 17 novembre la Simeu ha promosso un flash mob sotto al ministero della Salute, con stetoscopio e mascherina dell'ossigeno sul viso per lanciare l'allarme sulla "mancanza di respirò per i medici che ogni giorno lavorano nei pronto soccorso italiani". «A fine novembre», rimarca De Iaco, «abbiamo raggiunto il numero di accessi nei pronto soccorso del 2021, quindi tutti i numeri di dicembre andranno a incrementare in maniera netta la mole di lavoro dei colleghi che vivono sulle condizioni di lavoro pesantissime.

Da tempo denunciamo la mancanza di medici d'emergenza e di posti letto».

Alle parole di De Iaco, fanno eco quelle di Claudio Cricelli, residente della Società italiana di medicina generale e delle cure primarie (Simg): «Stiamo registrando una grande richiesta di assistenza da parte dei pazienti: ne abbiamo tantissimi ammalati a causa dei virus influenzali, in particolare i più giovani. Quella dell'epidemia stagionale, quest'anno, è una curva molto concentrata: in una settimana si ammalano tante persone quante prima del Covid» commenta Cricelli all'Adnkronos in merito al grande aumento dei casi d'influenza.

Fortunatamente, osserva Cricelli, «gli anziani sono molto vaccinati e hanno imparato a proteggersi, quindi si ammalano meno. Questo è un dato positivo che conferma l'efficacia della vaccinazione. L'influenza arriva con i soliti sintomi: una grande febbre con i brividi, dolori articolari, spossatezza. Dura qualche giorno, non c'è da allarmarsi, a meno che non si sia di fronte a una persona vulnerabile, anziana o con sintomi particolari. In questo ultimi casi il medico deve intervenire tempestivamente. Altrimenti si usano i normali farmaci sintomatici e, soprattutto, niente antibiotici».

Per quanto triguarda il picco di casi inverna Cricelli aggiunge: «Quest'anno è previsto in anticipo, tra la fine di dicembre e l'inizio di gennaio, e questo è evidente proprio perché si stanno ammalando tante persone tutte insieme. La rapida diffusione del virus è legata al fatto che «ci sono meno protezioni, non si usa più la mascherina né altre precauzioni. Ci stiamo avvicinando alle feste natalizie, la gente circola molto. Quello che vogliamo ricordare, soprattutto ad anziani e fragili, è che l'influenza si prende nei luoghi affollati. E se ci si vuole proteggere, il suggerimento è usare la mascherina nei posti molto frequentati».

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