Parisi, terza dose anti-Covid al premio Nobel. «Vaccini, paura irrazionale. Tamponi gratis o a prezzo politico»

«Importante che i numeri diminuiscano per evitare altre misure di contenimento»

Parisi, terza dose anti-Covid al premio Nobel. «Vaccini, paura irrazionale. Tamponi gratis o a prezzo politico»
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Sabato 16 Ottobre 2021, 19:59 - Ultimo aggiornamento: 17 Ottobre, 16:43

Un testimonial d'eccezione in favore dei vaccini. Il premio Nobel 2021 per la Fisica Giorgio Parisi ha ricevuto oggi, presso il Policlinico universitario Umberto I di Roma, la dose aggiuntiva - la terza - a completamento del ciclo vaccinale primario. Per il professore della Sapienza «fin dall'inizio era chiaro - com'è scritto in una nota del policlinico Umberto I - che il Covid era una malattia che avrebbe potuto fare tranquillamente più di mezzo milione di morti in Italia se non ci fossero state le misure di contenimento. Queste sono state sufficienti a ridurre le morti da un numero estremamente elevato (130.000), ma si sarebbero dovute continuare per un periodo illimitato se non ci fosse stata la possibilità di fare i vaccini».

I vaccini hanno fermato la crescita dei casi che c'è stata questa estate a causa della variante delta, dice il fisico, e sono stati cruciali quindi per «permetterci una vita che sta diventando sempre più normale».

La terza dose è fondamentale per le persone che sono particolarmente a rischio sia per quanto riguarda l'età che per altre patologie, aggiunge, «e quindi io la faccio volentieri perchè rafforza enormemente le difese delle prime due dosi, che pur essendo sostanziali stanno un pò diminuendo con il passare del tempo. La paura di vaccinarsi è irrazionale».

Avanti rapidi con la campagna vaccinale

Spingere l'acceleratore sui tamponi e proseguire rapidi con la campagna vaccinale, puntando ad aumentare le prime dosi e andando spediti con le terze dosi: va affrontata così, per il Nobel, la fase attuale della pandemia di Covid-19: una situazione che ha definito «sul filo del rasoio» e nella quale potrebbe bastare poco per assistere a una ripresa dei casi. «Fare la terza dose del vaccino è fondamentale perché riduce ulteriormente la probabilità di prendere la malattia in forma sintomatica e grave», dice Parisi in un colloquio con l'agenzia Ansa. Guardando ancora all'estate, Parisi rileva che «da fine agosto alla prima metà di settembre l'aumento delle vaccinazioni ha portato a una riduzione dei casi del 20%. Probabilmente adesso - aggiunge - con la combinazione della riduzione della temperatura, dei rientri in ufficio e della riapertura delle scuole, si è passati a una riduzione dei casi del 10% a settimana: va benissimo, ma siamo sul filo del rasoio perché ci vuole poco a passare da una riduzione del 10% dei casi a un aumento del 10%».

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Importante il gran numero di tamponi

È chiaro, prosegue, che «la popolazione vaccinata non rischia i numeri visti in passato, ma se i casi dovessero aumentare potrebbe essere necessario introdurre altre misure di contenimento. Di conseguenza è molto importante che i casi diminuiscano». Per raggiungere questo obiettivo «uno degli strumenti fondamentali è identificare il più velocemente possibile coloro che hanno la malattia, in modo da isolarli immediatamente». È quindi importante «fare un gran numero di controlli e tamponi per tutta la popolazione». È anche importante farli «il più velocemente possibile, non appena si hanno dei dubbi», aggiunge riferendosi a sintomi comuni con l'arrivo della stagione fredda, come il raffreddore o il mal di gola. È per questo, rileva Parisi, che «bisogna rendere più facile fare i tamponi antigenici», sul modello di quanto accade in Gran Bretagna, dove la media è di quasi un milione di test al giorno, o in Germania, dove i tamponi sono gratis.

Tamponi gratuiti o a prezzo politico

Perciò, «indipendentemente dal problema del Green pass, i tamponi gratuiti ai minori e a prezzo politico, per esempio a 5 euro, per gli adulti, sarebbero fondamentali per fare in modo che ci sia abbastanza controllo: bisogna abbassare le barriere per fare i tamponi». Per Parisi «è chiaro che i tamponi non possono sostituire il vaccino, ma è importante utilizzare tutti i mezzi per far scendere il più possibile l'epidemia». In questa fase ogni piccolo passo in avanti è importante. Per esempio, «ridurre l'infettività del 10% a settimana vuol dire far scendere di cinque volte il numero dei casi in tre mesi: i piccoli cambiamenti sono fondamentali».

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