Astrazeneca, Galli: «La seconda dose forse non serve. In autunno vaccini aggiornati»

Astrazeneca, Galli: «Forse la seconda dose non è necessaria. In autunno servono vaccini aggiornati»
Astrazeneca, Galli: «Forse la seconda dose non è necessaria. In autunno servono vaccini aggiornati»
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Martedì 15 Giugno 2021, 12:06 - Ultimo aggiornamento: 13:19

«Forse, molte seconde dosi di AstraZeneca in questo momento non sono necessarie». Parole che fanno rumore quelle che ha detto Massimo Galli, direttore di Malattie infettive all'ospedale Sacco di Milano a 'Mattino Cinque' su Canale 5. «Molte delle persone che hanno fatto la prima dose non necessitano strettamente della seconda», ha proseguito l'infettivologo. «L'effetto protettivo di una sola dose di vaccino AstraZeneca - ha spiegato Galli - secondo studi, ci dà una certa prospettiva di sicurezza. E, soprattutto, ce la dà se alla singola dose si documenta che la persona ha avuto una risposta anticorpale significativa».

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NUOVI VACCINI«È probabile che il prossimo autunno si dovrà affrontare il problema Covid con vaccini più aggiornati».

Così Massimo Galli, direttore di Malattie infettive all'ospedale Sacco di Milano a 'Mattino Cinquè su Canale 5.

CTS: «PERICOLOSO NON FARE RICHIAMO» - «La cosa più pericolosa che si può fare è non fare la seconda dose – così l'immunologo dell'università Statale di Milano Sergio Abrignani, componente del Comitato tecnico scientifico per l'emergenza Covid, ad Agorà, su Rai3, commentando l'ok dell'Aifa al mix di vaccini –. Quello che sappiamo dal Regno Unito è che se si rimane con una sola dose c'è un'efficacia dimezzata rispetto alla variante inglese rispetto al fare la seconda dose. Ma con la variante indiana la protezione scende al 20%, mentre facendo anche la seconda, la protezione sale all'80%». Abrignani precisa poi che «in vaccinologia, la seconda dose eterologa è una regola ed è più efficace» Rispetto agli Open Day vaccinali per i più giovani, Abrignani afferma: «Non lo so se hanno esagerato, quello che so è che in Italia la Sanità ha un'organizzazione regionale. Questo per alcuni è un pregio e per altri un difetto. Per me, va contestualizzato: in un momento di pandemia, con un Paese bloccato, a mio modo di vedere servirebbe un decisore unico». Anche perché, ha concluso, «non stiamo discutendo di cinquanta casi di meningite in Toscana o di mille casi di qualcosa in Sicilia ma stiamo discutendo di un Paese in ginocchio, con 126mila morti». Quindi, «va bene la regionalizzazione della Sanità ma in un'emergenza occorre sempre una testa che decide».

MIX VACCINI EFFICACE - «Pochi i dubbi» sull'efficacia della vaccinazione anti-Covid eterologa, quella indicata ora in Italia per gli under 60 che hanno già ricevuto una prima dose di vaccino AstraZeneca e che dovranno fare il richiamo con un prodotto a mRna, quindi Pfizer/BioNTech o Moderna. «Dove invece qualche dubbio è legittimo è sugli eventuali effetti avversi di questa combinazione, perché le persone che al momento sono state vaccinate sono troppo poche per far emergere eventuali reazioni avverse rare». Lo sottolinea l'immunologa dell'università di Padova Antonella Viola, pur precisando che «al momento però non si è osservato nulla di preoccupante nei Paesi che stanno già utilizzando questo approccio, tra cui Francia, Germania, Spagna e Uk».

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