Zona gialla, la Calabria cambia colore. Rischiano Lombardia, Veneto, Emilia e Marche. Balzo dei contagi: 20mila. I morti sono a quota 118

È il terzo territorio a cambiare colore dopo Friuli Venezia Giulia e Bolzano

Calabria in zona gialla, ma rischiano altre quattro regioni. Balzo dei contagi: 20mila e 118 morti
Calabria in zona gialla, ma rischiano altre quattro regioni. Balzo dei contagi: 20mila e 118 morti
di Mauro Evangelisti
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Sabato 11 Dicembre 2021, 06:29 - Ultimo aggiornamento: 12 Dicembre, 20:20

Da lunedì in Italia ci sarà una terza regione gialla. Si tratta della Calabria che si aggiunge al Friuli-Venezia Giulia e a una provincia autonoma, Bolzano. L'ordinanza è stata firmata dal ministro della Salute, Roberto Speranza, sulla base dei valori riportati nel report elaborato ieri dalla cabina di regia (Ministero della Salute - Istituto superiore di Sanità). La Calabria ha ancora una incidenza settimanale (numero di casi ogni centomila abitanti) più bassa della media nazionale, ma paga la fragilità del suo sistema ospedaliero.

Bollettino Covid del10 dicembre: 20.497 casi (mai così tanti dal 3 aprile) e 118 i decessi. Tasso di positività al 2,8%

Il nuovo picco di contagi

Ieri è stato raggiunto il picco della quarta ondata di nuovi casi in un giorno: 20.497 con 118 decessi. Non avevamo così tante infezioni in 24 ore dal 3 aprile. Però bisogna essere prudenti nel valutare questi dati, perché la presenza di un giorno festivo (8 dicembre) a metà settimana ha concentrato il ricorso ai tamponi nelle ore successive, tanto è vero che ieri i test sono stati 716mila. Vediamo invece i numeri più affidabili del report. Nel Paese l'incidenza è a 176, a Bolzano addirittura a 576, in Friuli-Venezia Giulia a 378, nel Lazio a 180. La Calabria è solo a 119, eppure si trova con il 16,8 per cento dei posti letto di area medica e l'11,8 di terapia intensiva occupati e questo ha causato il passaggio in giallo. Chi rischia nelle prossime settimane in vista del Natale? Bisogna vigilare su Emilia-Romagna, Lombardia, Marche e Veneto. Rischia moltissimo la provincia autonoma di Trento. Il Lazio (area medica al 12,1 e terapie intensive al 9,6) non è lontano dai valori che fanno scattare il giallo (15 e 10), ma l'assessore alla Salute, Alessio D'Amato ribadisce: «Il Lazio non andrà al cambiamento di colore per Natale, la situazione è sotto controllo.

Dovesse succedere nelle settimane successive non sarebbe un dramma, alla fine la classificazione gialla prevede solo l'obbligo delle mascherine all'aperto che a Roma già c'è». Dal Veneto Luca Zaia dice: «Non andiamo in giallo la prossima settimana, potrebbe succedere per Natale».

 

I segnali

In totale sono otto le Regioni in cui le terapie intensive sono al 10 per cento, ma va sempre ricordato che per il passaggio in giallo entrambi i valori, dunque anche quello delle aree mediche, devono essere sopra i limiti. Comunque oggi le rianimazione sono in sofferenza in Calabria (11,8 per cento, come detto), Emilia-Romagna (10), Friuli-Venezia Giulia (14,3), Liguria (12,4), Marche (14,8), Bolzano (18), Trento (16,7) e Veneto (12,4). Rischiano il passaggio in arancione Bolzano e Friuli-Venezia Giulia, le prime aree a finire in giallo? Sono quelle che rischiano di più, ma sembra improbabile che questo possa avvenire già la prossima settimana.

Crescita

Ieri il professor Gianni Rezza, dirigente del settore Prevenzione del Ministero della Salute, ha fatto anche il punto sulla variante Omicron, in attesa dell'esito della ricerca nazionale attesa per i prossimi giorni: «La variante Delta è ancora predominante nel nostro Paese, ma in altre Nazioni europee incomincia a circolare anche la variante Omicron le cui caratteristiche sono ancora in fase di studio. Per quanto riguarda il nostro Paese, sono stati fino ad ora segnalati 26 casi di questa variante». Erano 13 solo due giorni fa: su numeri così bassi le statistiche hanno poco senso, comunque sono raddoppiati. Secondo il professor Silvio Brusaferro: «La circolazione del virus riguarda soprattutto la fascia d'età sotto i 20 anni e quella tra i 30 e i 49 anni ed è più alta al Nord». L'analisi del report spiega: «Nel periodo 16 novembre 29 novembre 2021, l'Rt medio calcolato sui casi sintomatici è stato pari a 1,18 (range 1,06 1,24), leggermente in diminuzione rispetto alla settimana precedente ma al di sopra della soglia epidemica. Si registra ancora un forte aumento dell'incidenza settimanale a livello nazionale: 162 per 100.000 abitanti rispetto ai 140 della settimana precedenza. Il tasso di occupazione in terapia intensiva è al 8,2 per cento e in aumento rispetto alla settimana precedente. Anche il tasso di occupazione in aree mediche a livello nazionale aumenta ed è pari al 9,9 per cento».

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