No vax, più over 50 senza nessuna dose nelle regioni in zona gialla e arancione: i dati Gimbe

In terapia intensiva i non vaccinati sono il 71% del totale dei pazienti

Zona arancione: quanto pesano gli over 50 non vaccinati sugli ospedali delle regioni più in difficoltà?
Zona arancione: quanto pesano gli over 50 non vaccinati sugli ospedali delle regioni più in difficoltà?
di Stefania Piras
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Giovedì 30 Dicembre 2021, 09:25 - Ultimo aggiornamento: 5 Gennaio, 19:01

Quasi 6 milioni di persone in Italia hanno scelto di non vaccinarsi. Tra queste ci sono due milioni di persone che hanno più di 50 anni e quindi rischiano di sviluppare complicanze gravi se contraggono l'infezione da Covid-19. Perché? Semplice: il fattore età si somma al fattore problemi di salute: dal diabete ai disturbi cardiovascolari. Il giro di boa post 50-60 anni, infatti, contraddistingue quella fascia d'età in cui è più probabile ricevere nuove diagnosi di malattie croniche. Scegliere di non vaccinarsi implica essere consapevoli dei rischi. E l'Italia, che sta attraversando l'ondata di Delta e Omicron, corre un rischio anagrafico. Che vuol dire? L’Italia è la nazione europea con il maggior numero di anziani: un italiano circa su quattro ha più di 65 anni. E nei prossimi anni questa fotografia non ringiovanirà. Invecchiare vuol dire anche andare incontro a patologie che sommate a un'infezione da Sars-Cov-2 può dare adito a complicanze che necessitino di ricovero o di cure intensive in un reparto di rianimazione. La presenza di due o più patologie caratterizza già il 75% dei sessantacinquenni italiani, e quasi il 100% degli ultraottantenni.

Premessa doverosa, questa, per descrivere il pericolo che corrono queste persone (tutti gli over 50 non vaccinati) sul quale il Comitato tecnico scientifico ha acceso un faro chiedendo che si incentivi il più possibile la vaccinazione. È uno dei ragionamenti emersi durante il dibattito sull'accorciamento della quarantena.

Per controbilanciare il potenziale aumento di rischio che potrebbe derivare dalla riduzione della quarantena, il Cts ha chiesto infatti al governo di incentivare meccanismi che favoriscano la vaccinazione soprattutto degli over 50.

Le restrizioni, gli ospedali in affanno, le terapie intensive che si saturano a poco a poco. Sono le conseguenze della circolazione del virus. E il fattore età pesa. «Se fossimo tutti vaccinati i letti intensivi occupati sarebbero il 20-25% degli attuali, quindi tutta l'Italia sarebbe bianca. Sui 3 milioni circa di over 50 non vaccinati, 1,4 milioni sono over 60, l'8% circa della popolazione totale di questa età. Una minoranza che però riempie le rianimazioni e condiziona la vita del 92% che adempie al dovere», ha detto solo pochi giorni fa al Corriere della Sera l'immunologo Sergio Abrignani. Il sottosegretario Pierpaolo Sileri per far passare lo stesso messaggio formula invece una domanda retorica: «È possibile che non si capisca che con due dosi di vaccino si lascia libero il posto per esempio a chi ha un infarto?». 

La Fondazione Gimbe ha stilato un grafico in cui si vede che le regioni con più over 50 non vaccinati sono anche quelle che galleggiano tra zona gialla e zona arancione e che, di conseguenza, hanno i reparti ospedalieri più sotto pressione. Il grafico è questo:

 Al primo posto c'è la Calabria, già in zona gialla e con il 28% dei reparti ospedalieri occupati da pazienti Covid. Ci sono anche Marche, Liguria e Veneto. Spuntano regioni come la Sicilia e il Piemonte che sono in bilico per entrare in zona gialla. 

Identikit del caso grave - Intanto i dati nazionali raccolti dalle centrali operative del 118, con rilevazioni regionali, tracciano un possibile identikit dei casi più gravi: in Veneto ad esempio sono non vaccinati e hanno un' età compresa tra 35 e 60 anni, i pazienti Covid che chiamano l'ambulanza da casa quando hanno già febbre alta, tosse forte e difficoltà respiratoria acuta. Il rapporto tra pazienti vaccinati e non vaccinati con sintomatologia clinica grave è nelle ultime settimane ripartito: 85% di non vaccinati e 15% di vaccinati. «Evitano l'ospedale e restano a casa fino a quando non riescono a respirare», raccontano dal 118. Questo spiegherebbe anche il motivo per cui il Veneto è la regione che ha la percentuale più alta di sospetti casi Covid sul totale degli accessi ai Pronto soccorso. L'ultimo dato disponibile è del 26 dicembre 2021: su 2.123 casi, 718 (33%) sono stati classificati come sospetti Covid. 

Non vaccinati riempiono gli ospedali - Dal 7 dicembre al 28 dicembre il numero dei pazienti Covid non vaccinati ricoverati è cresciuto del 46%, mentre l'aumento dei vaccinati si è fermato al 19%. In terapia intensiva i non vaccinati sono il 71% del totale dei pazienti (in alcune regioni come l'Abruzzo sono il 90%), contro il 29% di vaccinati. Il presidente di Fiaso (Federazione italiana aziende sanitarie e ospedaliere) Giovanni Migliore spiega che «probabilmente, in parte, è l'effetto festività a incidere sul maggior numero di ospedalizzazioni per Covid, ma quello che i numeri consentono di osservare è sempre più un'epidemia dei non vaccinati». 

Over 50 come i fragili - È anche l'OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) a raccomandare il vaccino per questa categoria di persone. Non solo il vaccino anti Covid ma anche quello anti influenzale. L'OMS ha chiesto ai governi di considerare attentamente di dare la priorità al vaccino contro l'influenza agli adulti anziani ricoverati in strutture assistenziali a lungo termine o assistiti a domicilio. E ha anche raccomandato di estendere questo gruppo a rischio includendo gli adulti oltre i 50 anni di età che sono a più alto rischio di COVID-19 grave. Sostanzialmente equipara un over 50 non in perfetta salute al paziente di un Rsa come potenziale di rischio. 

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