Tra una settimana il via libera al vaccino anti-Covid sugli adolescenti ma l'ultima parola, in realtà, non spetta all'Ema: è nella mani dei genitori. Trattandosi infatti di ragazzi minorenni, è necessario coinvolgere le famiglie che, ad oggi, non sono state ancora ascoltate. Parte la richiesta per una campagna informativa, che metta in luce rischi e vantaggi per una fascia di età non ancora interessata dai vaccini.
Pfiizer antitodo alla Dad
Potrebbe rappresentare il punto di svolta per la ripresa della scuola in sicurezza, è stata accolta così la notizia data dal ministro alla slaute Roberto Speranza per la possibilità di somministrare il vaccino anti-Covid Pfizer anche ai giovani dai 12 anni in su.
"Il vaccino è una soluzione che andrebbe ad abbracciare i giovani che oggi – spiega la segretaria dello Snals, Elvira Serafini - con le varianti portano a spasso il virus. Ma bisogna comunque rispettare la scelta dei genitori, la libertà delle famiglie deve essere prioritaria".
Rischi e benefici per gli adolescenti? Il Moige: «Dateci informazioni»
Il tema dei vaccini è da sempre caldissimo, di sicuro all'attenzione delle famiglie anche con diverse proteste. Sia con campagne a favore della gratuità sia, come accaduto pochi anni fa, con le proteste contro l'obbligo di vaccinazione per accedere agli asili. Si tratta, quindi, di un tema delicatissimo da affrontare prima di avviare la campagna sui 12enni.
«Da un decennio siamo in prima fila per la gratuità vaccinale- sottolinea Antonio Affinita, direttore generale del Moige, il Movimento italiano dei genitori - infatti, ad esempio, siamo stati i primi in Italia a chiedere con successo la gratuità per i vaccini contro la meningite. Per noi l'atto vaccinale deve essere un atto libero, responsabile, consapevole e gratuito». Ma a questo punto diventa necessario però coinvolgere le famiglie nella campagna sui minorenni, dando tutte le informazioni necessarie: «Occorre formare ed informare le famiglie in merito ai rischi e alle opportunità che offre l'atto vaccinale - spiega Affinita - ma ad oggi il ministro Speranza non ha avviato nessun dialogo con le famiglie, attendiamo di conoscere meglio i termini e le modalità della sua proposta per gli adolescenti, che fortunatamente sono una classe di età poco coinvolta».