Vaiolo delle scimmie, primo caso nel 1958 in Congo: ecco perché torna a minacciare l'Europa

Vaiolo delle scimmie, primo caso nel 1958 in Congo: ecco perché torna a minacciare l'Europa
Vaiolo delle scimmie, primo caso nel 1958 in Congo: ecco perché torna a minacciare l'Europa
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Venerdì 20 Maggio 2022, 16:34 - Ultimo aggiornamento: 16:45

Da quando è stato scoperto il primo caso in Italia, non si fa altro che parlare del vaiolo delle scimmie. Una malattia contagiosa che ha più di sessant'anni e che è tornata alla ribalta ora che si è diffusa in tutta l'Europa. Segnalata per la prima volta in Congo nel 1958 in un bambino di 9 anni, è rimasta per lo più in Africa e tenuta sotto controllo con la vaccinazione del vaiolo. Ma nel 2003 si è spostata ed è arrivata negli Stati Uniti. Oggi è una minaccia per tutto il Vecchio Continente. 

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Vaiolo delle scimmie, la comparsa nel 1958

La prima volta il vaiolo delle scimmie è stato scoperto nel 1958, quando due focolai di una malattia simile al vaiolo si sono verificati in colonie di scimmie tenute per la ricerca, da qui il nome "vaiolo delle scimmie". Il primo caso umano di vaiolo è stato registrato nel 1970 nella Repubblica Democratica del Congo, durante un periodo di intensificazione degli sforzi per eliminare il vaiolo.

Da allora il vaiolo delle scimmie è stato segnalato nell'uomo in altri Paesi dell'Africa centrale e occidentale.

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Il primo caso

Il primo caso è stato quello di un bambino di 9 anni nella Repubblica Democratica del Congo, in una regione in cui il vaiolo era stato eliminato nel 1968. Da allora, la maggior parte dei casi è stata segnalata nelle regioni rurali e pluviali del bacino del Congo, in particolare nella Repubblica Democratica del Congo, mentre casi umani sono stati segnalati sempre più spesso in tutta l'Africa centrale e occidentale.

Il vaccino del 1980 contro il vaiolo

Il vaiolo delle scimmie è una zoonosi virale (un virus trasmesso all'uomo dagli animali) con sintomi molto simili a quelli osservati in passato nei pazienti affetti da vaiolo, sebbene sia clinicamente meno grave. Ma con l'eradicazione del vaiolo nel 1980, e la successiva cessazione della vaccinazione antivaiolosa, il vaiolo delle scimmie è cominciato ad emergere ed è diventato una minaccia. Casi di vaiolo delle scimmie si sono verificati principalmente nell'Africa centrale e occidentale, spesso in prossimità di foreste pluviali tropicali, però sta comparendo sempre più spesso nelle aree urbane. Gli ospiti animali includono una serie di roditori e primati non umani.

 

Il primo focolaio fuori dall'Africa

Nel 2003 il vaiolo delle scimmie si è migrato. E c'è stato il primo focolaio di vaiolo delle scimmie al di fuori dell'Africa negli Stati Uniti ed è stato collegato al contatto con cani della prateria infetti. Questi animali domestici erano stati ospitati con ratti marsupi e ghiri gambiani che erano stati importati nel paese dal Ghana. Questo focolaio ha portato a oltre 70 casi di vaiolo delle scimmie negli Usa. Poi si è iniziato a diffondere. Il vaiolo delle scimmie è stato segnalato anche nei viaggiatori dalla Nigeria in Israele a settembre 2018, nel Regno Unito a settembre 2018, dicembre 2019, maggio 2021 e maggio 2022, a Singapore a maggio 2019, e negli Stati Uniti d'America a luglio e novembre 2021. Nel maggio 2022 sono stati identificati più casi di vaiolo delle scimmie in diversi paesi non endemici.  

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Differenza tra vaiolo e vaiolo delle scimmie

La presentazione clinica del vaiolo delle scimmie assomiglia a quella del vaiolo, un'infezione correlata all'ortopoxvirus che è stata eradicata. Il vaiolo è stato trasmesso più facilmente e più spesso fatale poiché circa il 30% dei pazienti è morto. L'ultimo caso di vaiolo acquisito naturalmente si è verificato nel 1977 e nel 1980 il vaiolo è stato dichiarato eradicato in tutto il mondo dopo una campagna globale di vaccinazione e contenimento. Sono passati 40 o più anni da quando tutti i paesi hanno cessato la vaccinazione di routine contro il vaiolo con vaccini a base di vaccinia. Poiché la vaccinazione proteggeva anche dal vaiolo delle scimmie nell'Africa occidentale e centrale, le popolazioni non vaccinate sono ora anche più suscettibili all'infezione da virus del vaiolo delle scimmie.

 

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