Vaccino Covid, parte la campagna: chi avrà la precedenza e chi non potrà sottoporsi alla profilassi

Vaccino Covid, parte la campagna: chi avrà la precedenza e chi non potrà sottoporsi alla profilassi
Vaccino Covid, parte la campagna: chi avrà la precedenza e chi non potrà sottoporsi alla profilassi
di Claudia Guasco
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Domenica 27 Dicembre 2020, 11:05 - Ultimo aggiornamento: 28 Dicembre, 00:18

L’obiettivo è debellare definitivamente il virus entro i prossimi otto, nove mesi. «Per l’autunno auspichiamo di raggiungere l’immunità di gregge, con l’80% degli italiani vaccinati. È in quel momento che saremo davvero fuori  dal tunnel», annuncia il commissario straordinario all’emergenza Covid Domenico Arcuri uscendo dallo Spallanzani di Roma nel giorno del V-day. Nel frattempo «dobbiamo rimanere cauti, pazienti e responsabili. La battaglia è ancora molto lunga, non dobbiamo illuderci che tutto sia finito, ma c’è finalmente un vaccino. Dobbiamo essere grati alla scienza e chiediamo a tutti i cittadini di essere responsabili».

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L’ESERCITO IN CAMPO

Oggi è la giornata europea del vaccino, l’Italia ha inaugurato il piano di profilassi alle 8 del mattino allo Spallanzani.

I primi a riceverlo sono stati operatori sanitari e medici, nelle prossime ore si sottoporranno all’iniezione anche nomi di spicco che fanno da testimonial divulgativi della campagna come il Direttore del reparto di Malattie infettive del Sacco di Milano Massimo Galli e la dottoressa Annalisa Malara, anestesista di Codogno che ha scoperto il paziente 1. Il programma vaccinale vero e proprio, destinato a tutta la popolazione, scatterà alla fine di gennaio. Il trasporto e lo stoccaggio delle fiale saranno affidati alle Forze armate, con base nazionale all’aeroporto militare di Pratica di Mare: da qui partiranno le dosi destinate agli hub in tutte le regioni del Paese, 21 strutture militari con i requisiti necessari per la corretta conservazione del siero. Undici aerei, 73 elicotteri e oltre 360 autoveicoli si occuperanno della consegna. Per ora dunque «verrà avviata la prima sessione della vaccinazione di massa, destinata alle categorie che il governo e il parlamento hanno stabilito essere prioritarie – precisa una nota di Palazzo Chigi – Nella prima fase, la vaccinazione sarà riservata ai professionisti sanitari, al personale sanitario e sociosanitario di ospedali e servizi territoriali nonché agli ospiti e al personale dei presidi residenziali per anziani. Tali categorie saranno contattate con chiamata attiva».

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TEMPISTICA

E per chi non rientra in questi settori? Tempi e modalità dipenderanno dai quantitativi disponibili, fermo restando che operatori sanitari e anziani avranno la precedenza. Il sito del Ministero della Salute informa: «La campagna di vaccinazione proseguirà a fasi che dipenderanno dalla quantità di vaccini disponibili, dalle indicazioni delle autorizzazioni Ema (European medicines agency) per ogni nuovo vaccino e, in ogni caso, riguarderanno nell’ordine le classi di popolazione indicate nel Piano strategico vaccinazione anti-SARS-CoV-2/COVID-19». Al momento queste sono le categorie individuate che potranno vaccinarsi per prime: personale sanitario e sociosanitario; ospiti e personale dei presidi residenziali per anziani; persone che hanno dagli 80 anni in su; persone che hanno dai 60 ai 79 anni; persone di ogni età che soffrono di più di una patologia cronica pregressa, immunodeficienze e/o disabilità. Comirnaty (Pfizer/Bionthec), il primo vaccino approvato da Ema, non è attualmente raccomandato per i bambini di età inferiore a 16 anni. L’Agenzia europea, così come le altre agenzie internazionali, attendono ulteriori studi per poter autorizzare la vaccinazione sulla popolazione pediatrica. Chi ha avuto il Covid potrà essere vaccinato e a tutti coloro che si sottoporranno alla profilassi verrò rilasciata una normale certificazione di avvenuta vaccinazione. Istituzioni internazionali come la Commissione europea e l’Oms, anticipa il ministero della Salute, stanno valutando una proposta di certificato internazionale digitale.

EVOLUZIONE DEL VIRUS

Tutte queste indicazioni, precisano gli esperti, «potranno essere aggiornate in base all’evolversi della pandemia, delle conoscenze provenienti dalla ricerca scientifica e della disponibilità di vaccini». Insomma, come sottolinea il virologo e assessore alla Salute della Puglia Pierluigi Lopalco, «è un momento importante per tutta l’Europa, questo vaccino ha un significato diverso da tanti altri. Speriamo che questo sia l’inizio della fine del coronavirus, ma la strada da percorrere è ancora lunga. Non dimentichiamo che prevenire l’infezione dipende esclusivamente da noi, dobbiamo fare attenzione, essere prudenti e rispettare quelle poche regole che stiamo ripetendo da mesi». Perciò, fino a quando tutte le persone deboli che devono essere vaccinate non saranno messe in sicurezza, «ciascuno di noi deve fare la sua parte, dobbiamo impedire al virus soprattutto questo inverno di riprendere forza. Dobbiamo farlo ciascuno nel proprio ambito, perché il vaccino non ci farà vedere gli effetti da subito».

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