Vaccino Covid, il Cts: «Le parole di Crisanti sono inaccettabili»

Vaccino Covid, il Cts: «Le parole di Crisanti sono inaccettabili»
Vaccino Covid, il Cts: «Le parole di Crisanti sono inaccettabili»
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Sabato 21 Novembre 2020, 14:21 - Ultimo aggiornamento: 17:21

«Sarebbe opportuno evitare posizioni personali che nulla hanno a che vedere con la scientificità della questione». Il Comitato tecnico scientifico bolla come «inaccettabili» le parole del microbiologo dell'università di Padova Andrea Crisanti sul vaccino per il Covid. Tutte le azioni che riguardano i vaccini, in Italia e nel mondo, sottolinea il Cts nel resoconto dell'incontro, «vengono fatte sotto rigidissimi controlli» da parte delle agenzie regolatorie internazionali e dell'Aifa. Sono dunque da «censurare» le dichiarazioni di Crisanti, sia per i contenuti «errati» sia per la «superficialità» con cui sono state pronunciate.

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Viola contro Crisanti

«Sono davvero convinta che la scienza abbia dato il meglio di sé durante questa crisi globale, mostrandoci, ancora una volta, cosa sappiamo fare noi uomini quando lavoriamo insieme.

A gennaio avremo probabilmente due vaccini efficaci e sicuri grazie all'ingegno brillante di tanti ricercatori e alla generosità degli oltre 70mila volontari che si sono lasciati vaccinare senza dubbi. Fidandosi della scienza». Lo scrive su Facebook l'immunologa dell'Università di Padova, Antonella Viola, tornando sulle polemiche sulla sicurezza ed efficacia dei vaccini anti-Covid in fase di sviluppo sollevate in una intervista dal virologo Andrea Crisanti.

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Cosa ha detto Crisanti

«Senza i dati non mi vaccino». Troppa velocità, fasi saltate, conoscenze insufficienti. «Per fare un vaccino, io personalmente, voglio che sia approvato e voglio vedere i dati», dice Andrea Crisanti, direttore di microbiologia e virologia all'Università di Padova. Parole che hanno scatenato una lunga scia di polemiche e contro-dichiarazioni.

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Cosa dicono gli esperti

"Bisogna rassicurare gli italiani sulla certezza che Ema, L'Agenzia europea per i medicinali, e la FDA Food and Drug Administration non daranno autorizzazioni su un eventuale vaccino anti Covid se non in possesso di dati chiari e certi sulla effettiva sicurezza. Il prodotto che verrà iniettato sarà sicuro". Lo afferma Michele De Luca, co presidente dell'Associazione Luca Coscioni e Professore ordinario di Medicina Rigenerativa all'Università di Modena e Reggio Emilia. "Bisogna aver fiducia, in commercio verrà immesso un prodotto di cui verrà testata l'efficacia. Circa la velocità dei tempi di individuazione rispetto alla consuetudine, bisogna riconoscere il carattere straordinario del progetto. Per stimolare la soluzione ad una pandemia globale - afferma - sono stati impiegati una mole di lavoro, investimenti di denaro inusuali e profusi sforzi senza paragone rispetto ai casi precedenti. Le aziende hanno investito e rischiato, ma se il risultato sarà efficace non lo decideranno loro, ma istituzioni come EMA e FDA". E' "chiaro che il prodotto verrà messo in commercio solo quando i test saranno stati condotti su un campione enorme, dato l'utilizzo che verrà effettuato. Solo a quel punto verrà somministrato. Nessuno si inietterà qualcosa di sconosciuto, ma testato su tutte le fasce di età", aggiunge lo scienziato Enrico Bucci, Adjunct Professor presso la Temple University di Philadelphia e consigliere dell'Associazione Coscioni. Secondo Gilberto Corbellini, professore ordinario di storia della medicina e docente di bioetica presso l'Università di Roma Sapienza, inoltre, I i vaccini evolvono come le specie biologiche ed evolveranno via via coi mesi, e ci tareremo sempre meglio. Ci sono agenzie che controllano, mi sembra che si stia trascinando il dibattito scientifico nell'agone politico". Sul tema dei brevetti interviene anche Marco Perduca, coordinatore di Science for Democracy: "Relativamente ai vaccini, occorre che l'Italia sostenga adesso molto più di prima il fondo COVAX dell'Alleanza globale per il vaccino GAVI perché è lo strumento multilaterale più adatto per far arrivare dosi, materiale e competenze anche nei paesi a basso o medio reddito. Se per i paesi ricchi si prevedono vaccinazioni in termini di settimane per il cosiddetto sud del mondo l'impresa logistica sarà titanica e solo gli accordi per gruppi di brevetti sui vaccini quanto la massima collaborazione coordinate internazionale opportunamente finanziata riusciranno a far sì che il diritto universale alla salute possa esser goduto dappertutto in tempi certi e celeri".

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