Per proteggere i bambini fragili dal Covid sarà possibile programmare una terza dose, a distanza di 28 giorni dalla seconda. Dopo il via libera alla profilassi per i più piccoli, ora il ministero della Salute chiarisce alcuni punti che erano rimasti in sospeso sulla somministrazione del vaccino contro il Sars Cov 2 per i più piccoli. Nella circolare diramata ieri e firmata dal direttore della Prevenzione del ministero della Salute, Giovanni Rezza, si raccomanda una terza dose per proteggere i piccoli pazienti fragili, il cui sistema immunitario potrebbe non rispondere bene al ciclo vaccinale indicato.
IL VIA LIBERA
In realtà, lo scorso 1 dicembre la Commissione Tecnico Scientifica di Aifa, l'Agenzia italiana del farmaco, aveva dato il via libera al farmaco anticovid per i bambini, così come aveva già fatto l'Agenzia Europea dei Medicinali (Ema), stabilendo che il vaccino da utilizzare per la fascia di età 5-11 è quello di BioNTech/Pfizer.
Vaccino ai bambini, le nuove regole
La dose prevista è pari a 10 mcg per inoculazione.
Per la conservazione delle dosi da somministrare ai più piccoli, i pediatri e i vaccinatori dovranno disporre di un normale frigorifero, già utilizzato per altre vaccinazioni. «I flaconcini scongelati e chiusi - precisa Rezza nella circolare - possono essere conservati a una temperatura compresa tra 2 °C e 8 °C per un massimo di 10 settimane, durante il periodo di validità di 6 mesi; dopo la diluizione, possono essere conservati a una temperatura compresa tra 2°C e 30°C, e utilizzabili entro 12 ore».
È bene dunque cominciare a programmare la vaccinazione dei più piccoli, senza titubanze. Come rimarcano gli esperti del Comitato tecnico scientifico, il vaccino per bambini è sicuro ed efficace. «Lo studio registrativo nella popolazione 5-11 anni - si legge nel parere sottoscritto dai membri del Cts - ha mostrato un'efficacia nella riduzione delle infezioni sintomatiche da Sars cov 2 pari al 90,7% rispetto al placebo e la non-inferiorità della risposta immunologica rispetto a quanto osservato nella popolazione 16-25 anni». Nulla da temere poi per i possibili effetti collaterali. «Per quanto riguarda gli aspetti di sicurezza - scrivono gli esperti - lo studio non ha evidenziato eventi avversi gravi correlati al vaccino e in particolare, nei 3.100 bambini vaccinati, non sono stati osservati, almeno nel follow up a breve termine attualmente disponibile, casi di anafilassi o miocarditi-pericarditi».
NEGLI USA
I dati di farmacovigilanza relativi a circa 3.300.000 bambini di 5-11 anni già vaccinati, prevalentemente con una dose, negli Stati Uniti e osservati in media per un periodo di 16 giorni, «non evidenziano al momento nessun segnale di allerta in termini di sicurezza». Fanno invece preoccupare i casi di contagi fra i più piccoli, alcuni dei quali per guarire dal Covid hanno poi bisogno di cure in ospedale. «I dati disponibili nei rapporti dell'Istituto Superiore di Sanità - evidenziano gli esperti - mostrano nelle ultime settimane un chiaro incremento del numero di contagi nella popolazione di 5-11 anni di età, ove si osserva l'aumento maggiore in assoluto rispetto a ogni altra fascia anagrafica».