Vaccino bambini, prime dosi a fine dicembre: tipo, importanza, effetti collaterali. Domande e risposte (dei pediatri)

Vaccino bambini, prime dosi a fine dicembre: tipo, importanza, effetti collaterali. Domande e risposte (dei pediatri)
Vaccino bambini, prime dosi a fine dicembre: tipo, importanza, effetti collaterali. Domande e risposte (dei pediatri)
di Valentina Arcovio
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Mercoledì 24 Novembre 2021, 22:37 - Ultimo aggiornamento: 26 Novembre, 08:30

Dal prossimo lunedì anche i bambini dai 5 agli 11 anni d’età potranno essere vaccinati contro il virus Sars-CoV-2. O almeno è questo quello che ha annunciato Giorgio Palù, presidente dell’Agenzia italiana del farmaco (Aifa), secondo il quale l’Ema, potrebbe dare il suo ok molto presto e a seguire, «entro 24 ore», potrebbe poi arrivare la decisione dell’Aifa, anche se per l’arrivo delle prime dosi pediatriche - come ha sottolineato ieri il ministro Speranza - bisognerà aspettare la terza decade di dicembre. Molti i dubbi e gli interrogativi, a cui abbiamo provato a rispondere con il contributo di Annamaria Staiano, docente ordinario all’Università Federico II di Napoli e presidente della Società italiana di pediatria (Sip).

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PERCHÉ È IMPORTANTE VACCINARE I BAMBINI?

«E’ importante vaccinare i bambini per 3 motivi principali», spiega Staiano. «Il primo è per offrire loro una protezione individuale: se è vero che le manifestazioni cliniche da Covid-19 nei ragazzi sono lievi e che i decessi sono rari, non possiamo escluderli.

Ricordiamoci - aggiunge - che in Italia sono deceduti 36 pazienti sotto i 18 anni d’età, la maggior parte con severe comorbidità». Qualche dato epidemiologico: negli Stati Uniti su 4 milioni di bambini, 16mila hanno richiesto un ricovero in ospedale e 300 bambini sono morti. «In Italia da inizio epidemia oltre 791mila sono stati i soggetti contagiati sotto i 19 anni d’età, oltre 8mila sono state le ospedalizzazioni, circa 250 i ricoveri in terapia intensiva e 36 i morti», sottolinea la pediatra, ricordando che nel nostro paese 1 bambino su 10 è un soggetto fragile. «Il secondo motivo per cui è importante vaccinare i bambini - dice l’esperta - è per una protezione e sicurezza generale: dobbiamo bloccare la circolazione del virus, evitando anche lo sviluppo di ulteriori varianti». L’ultimo motivo: «è importante far riprendere a questi bambini la loro vita normale evitando la sospensione delle attività scolastiche».

 

QUALE VACCINO SI USERÀ?

«Per il momento l’approvazione verrà data soltanto per il vaccino ad mRNA Pfizer», precisa Staiano. In base a uno studio condotto da Pfizer e realizzato su 2.268 bambini di età tra i 5 e gli 11 anni, il vaccino prodotto dalla Pfizer è efficace quasi al 91 per cento nel proteggere dall’infezione. Il dosaggio che verrà usato per i più piccoli è però inferiore a quello degli adulti: per i bambini la dose è pari a 10 microgrammi anziché 30. Le due iniezioni verranno fatte a distanza di 21 giorni l’una dall’altra. Per quali bambini è controindicato? «Ad oggi non ci sono controindicazioni assolute. Nei soggetti allergici può esserci la necessità di somministrazione in ambiente sicuro», spiega Staiano. I pazienti con pregresse reazioni anafilattiche devono rimanere in osservazione 60 minuti.

C’È IL RISCHIO CHE IL VACCINO CAUSI MIOCARDITI NEI BAMBINI?

«Esiste un piccolo rischio di miocardite e pericardite in seguito alla vaccinazione con Pfizer e Moderna», spiega Staiano. «E’ importante però sottolineare che il rischio di sviluppare una miocardite in seguito a vaccinazione per Covid-19 - precisa - è estremamente più basso rispetto a svilupparla se si contrae l’infezione. Dati dal Centers for Disease Control and Prevention (CDC) Americano hanno confrontato l’incidenza di miocardite negli anni e in particolare le differenze tra 2019-2020 e 2021. Dalle analisi è emerso che nel 2020, rispetto all’anno pre-pandemia, i casi di miocardite sono aumentati del 42%: nei pazienti ricoverati per Covid-19 il rischio era dello 0,146%, mentre in quelli ricoverati ma non positivi a Sars-Cov-2 era dello 0,009 per cento. La miocardite è infatti un effetto collaterale delle infezioni virali». Un lavoro pubblicato sul New England Journal of Medicine ha mostrato che il rischio di svilupparla è decisamente inferiore nei vaccinati rispetto ai non vaccinati: il rischio di miocardite da infezione è quasi quattro volte maggiore al rischio associato al vaccino.

QUALI SONO I POSSIBILI EFFETTI COLLATERALI?

«La maggior parte dei soggetti non presenta effetti avversi dopo la vaccinazione», dice Staiano. «In 1 soggetto su 10 si possono però verificare eventi avversi di lieve entità quali dolore nel sito di iniezione, stanchezza, mal di testa, dolori muscolari e articolari, brividi, diarrea e febbre. Per questi effetti collaterali - aggiunge - è possibile eventualmente somministrare paracetamolo». Ma non andrebbero dati farmaci in forma preventiva, ma solo successivamente qualora ce ne fosse bisogno.

SI POSSONO FARE ALTRI VACCINI INSIEME A QUELLO CONTRO IL COVID-19?

«Sarà possibile effettuare la somministrazione concomitante (o a qualsiasi distanza di tempo, prima o dopo), di un vaccino anti-SARS-CoV-2/COVID-19 utilizzato in Italia e un altro vaccino del Piano Nazionale di Prevenzione Vaccinale, con l’eccezione dei vaccini vivi attenuati, per i quali può essere considerata valida una distanza minima precauzionale di 14 giorni prima o dopo la somministrazione del vaccino anti SARS-CoV-2», spiega Staiano. 

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