Vaccino ai bambini (5-11 anni), Locatelli: «Via il 23 dicembre. Quarta dose per gli adulti? Non la escludo»

Vaccino ai bambini (5-11 anni), Locatelli: «Iniziamo il 23 dicembre»
Vaccino ai bambini (5-11 anni), Locatelli: «Iniziamo il 23 dicembre»
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Lunedì 29 Novembre 2021, 09:32 - Ultimo aggiornamento: 16:23

Per il vaccino ai bambini della fascia di età 5-11 anni ora c'è anche la data della partenza in italia. Attesa del via libera di Aifa in questa settimana al vaccino in età pediatrica per iniziare con le somministrazioni «il 23 di dicembre, poi magari sarà qualche giorno prima o qualche giorno dopo. Semplicemente perché per quella data saranno disponibili le formulazioni pediatriche, in quanto la dose per la fascia di età 5-11 anni è di un terzo, 10 microgrammi, rispetto alla dose per l'adulto. Si è proprio voluto evitare il prelievo dalle fiale degli adulti, perché avrebbe creato situazioni in qualche modo aleatorie, per questo si è preferito aspettare la disponibilità di formulazioni pediatriche». A dirlo è Franco Locatelli, coordiantore del Cts, Comitato Tecnico Scientifico e presidente del Consiglio superiore di sanità (Css) a Buongiorno su SkyTG24.

L'approvazione per l'uso di un farmaco «e quindi di un vaccino si attengono a dei criteri assolutamente stringenti.

Dire che è stato fatto tutto troppo in fretta mi pare assolutamente inappropriato e direi anche assolutamente ingiustificato» prosegue il presidente del Css. «Anche quando si parla di un dimensionamento campionario - rileva - cioè del numero di pazienti inclusi nello studio. Ricordiamoci che questo non viene deciso in maniera arbitraria e unilaterale da parte delle aziende, ma le aziende sviluppano piani di investigazione pediatrica che vengono preventivamente sottoposti per discussione e valutazione ad approvazione da parte delle Agenzie regolatorie». «Se iniziamo a mettere in discussione anche il ruolo di queste ultime - conclude - credo che davvero mettiamo in discussione dei capisaldi fondamentali su cui si articola il sistema sanitario. Sia nazionale, sia globalmente inteso. Le affermazioni fatte sul dimensionamento campionario inadeguato dovrebbero essere riconsiderate con attenzione da chi le ha fatte».

Aree pediatriche negli hub vaccinali

«Si sta ragionando - aggiunge - per creare aree pediatriche negli hub vaccinali. Ho anche sentito frasi secondo cui occorre aspettare quello che emerge dalla vaccinazione in altri Paesi, ma se facciamo tutti così nessuno avrà mai dei dati. Cerchiamo di fidarci delle evidenze degli studi scientifici».

 

No all'obbligo vaccinale per i bambini

Sull'obbligo vaccinale nei bambini Locatelli dice di non accarezzare assolutamente l'idea. «Assolutamente no, è un'opzione che va offerta, va fatta opera di convincimento, spiegando perché c'è un vantaggio nel vaccinare i bambini, per tutela della loro salute e dei loro spazi educativi e sociali. Ma non considererei l'obbligo». Così come il Green Pass: «Neanche - conclude Locatelli - se n'è già discusso, e il ministro Speranza è stato chiaro nel dire che in questo momento non si considerava questa ipotesi».

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Quarta dose per gli adulti

Ci sarà una quarta dose, e dovremo abituarci all'idea che questo vaccino va 'aggiornato' con dosi booster nel tempo? «La risposta onesta è che non si può escludere».Spiega Franco Locatelli. «Non sappiamo - prosegue - quale sarà la protezione conferita dalla terza dose. Per analogie con pregressi vaccini la terza dose genera una risposta di memoria più efficace ma da qui a dire che ci conferirà una protezione che dura per anni ce ne corre». «Una quarta dose - conclude Locatelli - non è escludibile. Non si può dire con certezza in questo momento che verrà somministrata, ma non si può neanche escludere. Più che mai la scienza deve basarsi sulle evidenze che progressivamente si accumulano».

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