Astrazeneca, possiamo fidarci del vaccino? Dosi somministrate e casi avversi: cosa sappiamo finora

Astrazeneca, possiamo fidarci del vaccino? Dosi somministrate e casi avversi: cosa sappiamo finora
Astrazeneca, possiamo fidarci del vaccino? Dosi somministrate e casi avversi: cosa sappiamo finora
di Diodato Pirone
4 Minuti di Lettura
Venerdì 12 Marzo 2021, 17:13 - Ultimo aggiornamento: 18 Febbraio, 09:18

La decisione delle autorità italiane di sospendere la somministrazione di un lotto del vaccino AstraZeneca dopo due decessi verificatisi in Sicilia ha inevitabilmente fatto nascere mille dubbi intorno a questo farmaco. La domanda che molti si pongono è: possiamo fidarci? La scienza e le autorità di controllo europee, americane, canadesi, britanniche e di altri 30 paesi nel mondo dicono di sì e presto vedremo perché. Ma la risposta migliore la danno i  numeri.

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Le dosi e gli effetti

Questo vaccino infatti, come tutti i vaccini è progettato per essere usato per centinaia di milioni di persone.

Finora in Gran Bretagna ne sono state somministrate circa 20 milioni di dosi. Nei 27 paesi dell'Unione Europea ne sono state distribuite oltre 15 milioni di fiale e nel Canada circa 3 milioni. In Italia fino a oggi pomeriggio 950 mila persone sono state vaccinate con AstraZeneca. Di questa enorme valanga di somministrazioni partite da gennaio, dunque scaglionate in 50 giorni, circa 3 milioni sono state sottoposte a speciali verifiche e fra di loro le autorità sanitarie hanno registrato 30 "casi avversi", ovvero malesseri pesanti ma non decessi.

Questo significa che il vaccino AstraZeneca può dare fastidi seri (dunque qualcosa di ben più importante del mal di testa o di qualche linea di febbre) per una persona su ogni milione di somministrazioni. Il dato è ufficiale. Lo ha ribadito ieri in una intervista all'Huffington Post Guido Rasi, il presidente dell'Aifa, l'agenzia italiana che controlla i farmaci. 

 

Cosa sappiamo

Sarà pure sicuro ma è vero che AstraZeneca è un vaccino di serie B? Anche questa voce, che gira insistentemente alimentata da un fatto positivo e cioè che costa pochissimo, è stata smentita da Rasi  che ha detto chiaramente quello che gli inglesi stanno sperimentando sul campo per milioni di persone: chi viene vaccinato con l'AstraZeneca anche se prende in virus non finisce più in ospedale e al massimo se la cava con qualche colpo di tosse come accade con l'influenza.

Inoltre questo vaccino viene di fatto prodotto in Italia, in una enorme fabbrica di Anagni (si chiama Catalent ed è visibile dall'autostrada A1) imbottita di robot e che lavora H24. Si tratta di uno degli stabilimenti più efficienti al mondo nel comparto dell'infialamento, cioè dell'inserimento del farmaco nelle fialette che poi vengono distribuite in giro per il mondo.

 

I dati e le reazioni

Il farmaco AstraZeneca del resto è stato testato più che severamente per mesi come prevedono le norme internazionali. I suoi dati di sicurezza si basano su un'analisi di dati aggregati di quattro studi clinici di riferimento di cui uno in Europa e l'altro in Brasile. Al momento dell'analisi, 23.745 partecipanti di età superiore a 18 anni avevano ricevuto il vaccino AstraZeneca. Di questi, 12.021 hanno ricevuto almeno una dose di vaccino AstraZeneca e 8.266 hanno ricevuto due dosi.

Le reazioni avverse osservate più spesso sono state in genere di entità da lieve a moderata e si sono risolte entro pochi giorni dalla vaccinazione. Le più comuni sono state: dolore nella spalla, mal di testa, stanchezza, dolori muscolari, brividi, qualche linea di febbre, dolore alle articolazioni e nausea leggera.

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