Tumori e uso del cellulare, c'è un nesso? Olivi: «No, ma meglio evitare uso eccessivo»

Il direttore dell’istituto di neurochirurgia del policlinico Gemelli di Roma: “Gli studi scientifici completati sono non conclusivi per un chiaro nesso causale tra l’uso dei cellulari e i tumori cerebrali nell’uomo”

Tumori e uso del cellulare, c'è un nesso? Olivi: «No, ma meglio evitare uso eccessivo»
Tumori e uso del cellulare, c'è un nesso? Olivi: «No, ma meglio evitare uso eccessivo»
di Graziella Melina
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Sabato 5 Novembre 2022, 19:24 - Ultimo aggiornamento: 7 Novembre, 15:17

La sentenza della Corte d’Appello di Torino che ha confermato l’esistenza di “un’elevata probabilità” tra l’uso eccessivo del cellulare e l’insorgenza di un tumore benigno, diagnosticato ad un tecnico specializzato di un’azienda valdostana, non convince gli scienziati che da anni si occupano di neoplasie cerebrali. Alessandro Olivi, direttore dell’istituto di neurochirurgia del policlinico Gemelli di Roma, lo ripete con fermezza: “Gli studi scientifici completati sono non conclusivi per un chiaro nesso causale tra l’uso dei cellulari e i tumori cerebrali nell’uomo”. Per precauzione, però, “meglio evitare un uso eccessivo”.  

Secondo la scienza non c’è un nesso di causa-effetto? 

“No. Finora non è stato trovato un diretto nesso causale tra l’uso dei telefonini e l’insorgenza dei tumori cerebrali e soprattutto del tipo dei neurinomi dell’acustico”. 

I telefonini quindi non sono pericolosi? 

“L’unico dato rilevabile, per quanto riguarda potenziali effetti biologici delle onde rf (ossia radio frequenze), proviene da studi su ratti trattati con alte dosi sui feti; in alcuni si è osservata una più alta incidenza di neoplasie benigne del cuore”. 

Come mai la sentenza della Corte di Appello di Torino dice il contrario? 

“Si tratta di un’anomalia della giurisprudenza: proprio perché non ci sono altre cause che spiegano l’insorgenza di quel tumore, si riconosce un nesso causale che però scientificamente non è ancora comprovato.

Si tratta di affermazioni che non sono basate su dati scientifici, ma soltanto su un’impressione. È la stessa conclusione alla quale si è arrivati quando si diceva che c’era un nesso tra vaccino e insorgenza dell’autismo, senza però disporre di conferme scientifiche alla mano”.  

Quali sono i dati che contano? 

“L’incidenza di questi tumori, sia i neurinomi che i tumori maligni cerebrali, non è variata dal momento in cui si usano i telefoni cellulari. In sostanza, il fatto che non ci sia stata una variazione dell’incidenza è un dato che fa riflettere sull’esistenza di un vero nesso causale. Se così fosse, avremmo visto almeno un lieve aumento dell’incidenza dei tumori, visto che ormai i cellulari li usano miliardi di persone”.  

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Ma che finora un nesso non sia stato confermato non vuol dire che non ci sia…? 

“Certo, in futuro si potrebbe trovare. Finora, però, i dati epidemiologici non lo comprovano. Purtroppo, la giurisprudenza italiana è l’unica del mondo dell’ovest che ha sancito un nesso causale che si fa fatica a trovare con i dati che abbiamo a disposizione”. 

Allora possiamo continuare a usare i cellulari con tranquillità? 

“Certo. In linea generale, si consiglia comunque sempre buon senso nell’uso, soprattutto nell’età giovanile. Ricordiamo che l’eccesso è sempre da evitare proprio perché comunque non sappiamo ancora quali potrebbero essere gli effetti in un futuro”.  

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