Terza dose per tutti gli over 60 e fragili: somministrazione dopo almeno 6 mesi

Emanata la circolare della Salute: vale per una platea di 18 milioni di italiani

Terza dose, via libera per over 60 e fragili: somministrazione dopo almeno 6 mesi
Terza dose, via libera per over 60 e fragili: somministrazione dopo almeno 6 mesi
di Mauro Evangelisti
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Venerdì 8 Ottobre 2021, 21:22 - Ultimo aggiornamento: 9 Ottobre, 12:30

Si allarga l’operazione “terza dose”. Lo ha confermato ieri pomeriggio il direttore Prevenzione del Ministero della Salute, Gianni Rezza: «Pronta la circolare, ampliamo la platea di chi riceverà il richiamo». Si tratta di tutti gli over 60 che hanno completato il ciclo vaccinale da almeno sei mesi. A loro si aggiunge di un elenco di soggetti considerati fragili e dunque a rischio. Rezza ha detto che, almeno per ora, non è prevista la terza dose per tutte le classi di età over 12, ma già abbassare l’asticella fino ai sessantenni (fino ad oggi era riservata solo agli over 80 oltre a operatori sanitari e ospiti di Rsa) significa puntare su un potenziale di 18 milioni di italiani (o quanto meno sull’85 per cento che si è vaccinato).

Come si è arrivati a questa decisione? La circolare è stata firmata ieri sera.

L’esperienza di altri Paesi, a partire da Israele, mostra che dopo cinque-sei mesi, la protezione dall’infezione del vaccino Pfrizer tende a diminuire e questo, soprattutto nei soggetti maggiormente a rischio, può avere conseguenze anche sui ricoveri e sulla malattia grave. L’Ema (l’agenzia europea per il farmaco) si è espressa a favore della dose di richiamo per gli over 80, ma per le classi di età inferiore non ha chiuso a questa ipotesi, lasciando margini di decisione ai singoli stati.

In Europa si stanno scegliendo strategie differenti, ma in linea di massima il ricorso alla terza dose è generalizzato: le autorità sanitarie in Germania l’hanno suggerito per gli over 70 e in Spagna è pronto il piano per gli over 65, solo per limitarsi a due esempi. L’Italia, per la dose di rinforzo, utilizzerà solo i vaccini mRna, dunque soprattutto Pfizer, ma anche Moderna, e questo vale anche per chi nel primo ciclo vaccinale ha ricevuto farmaci con adenovirus (AstraZeneca e Johnson&Johnson). Inoltre, c’è la possibilità di ricevere, nello stesso giorno, sia la terza dose del vaccino anti Covid sia il vaccino anti influenzale.


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PROGRAMMA
 

Questo significa che, nei prossimi mesi, dopo gli over 60, inizierà la somministrazione della terza dose anche per le categorie di età inferiore? Su questo Rezza è maggiormente prudente: «Bisogna completare la campagna di vaccinazione anti-Covid e naturalmente pensare a richiami vaccinali, non generalizzati in questo momento, ma da effettuare in maniera graduale e progressiva. Nella circolare ci sono indicazioni più precise che riguarderanno anche i pazienti iperfragili e vedremo come regolarci con le fasce di età. Ma non si pensa, quanto meno al momento, alla terza dose per tutti». Attualmente sono 245mila le persone che hanno già ricevuto il booster (la dose di rinforzo).
 

Rezza ha anche spiegato che si sta trovando una soluzione per rilasciare il Green pass di chi è stato vaccinato con lo Sputnik (ad esempio a San Marino): «Ci sono due ipotesi allo studio: effettuare una ulteriore dose addizionale con un vaccino a mRna in chi è vaccinato con vaccini non riconosciuti dall’Ema; l’altra via è riconoscere tout court i cicli vaccinali fatti all’estero con questi vaccini. Si stanno valutando le due opzioni e nei prossimi giorni verrà presa una decisione in merito». C’è preoccupazione, intanto, per i numeri molto alti della pandemia in alcuni paesi dell’Est Europa come la Romania che hanno intensi scambi con l’Italia. Secondo Rezza la bassa percentuale di persone vaccinate sta favorendo la diffusione del virus. Se l’incremento dei casi dovesse proseguire, si andrà a provvedimenti di prevenzione, come l’obbligo di quarantena per chi torna dalla Romania.
 

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