Super green pass, domani la cabina di regia. Contagi, dati preoccupanti in 8 regioni

Super green pass, domani la cabina di regia. Contagi, dati preoccupanti in 8 regioni
Super green pass, domani la cabina di regia. Contagi, dati preoccupanti in 8 regioni
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Martedì 23 Novembre 2021, 11:59 - Ultimo aggiornamento: 16:53

Si va verso il super green pass. Si dovrebbe tenere domani, secondo quanto si apprende da fonti di governo, la cabina di regia sulle nuove misure anti-Covid allo studio del governo in vista del Consiglio dei ministri che dovrebbe essere convocato sempre domani. Sul tavolo, tra le altre cose, l'obbligo di terza dose per i sanitari e la riduzione della validità del green pass. «La situazione sta continuamente cambiando di settimana in settimana e credo a breve ci saranno altre decisioni. Il Consiglio dei ministri recepirà e valuterà le proposte arrivate dal confronto con le Regioni». Lo ha detto il ministro dello Sviluppo economico, Giancarlo Giorgetti, a margine dell'inaugurazione di Eicma a Rho Fiera Milano, rispondendo ad una domanda sul super green pass. Su una eventuale stretta per i non vaccinati, Giorgetti ha evidenziato che «Questo non lo so, ma sono convinto che la strategia adottata fino a ora abbia prodotto risultati come dimostra il confronto con gli altri Paese europei. Se le cose in Italia vanno meglio che in Germania, un motivo ci sarà».

I dati delle regioni

Sono otto le regioni che, secondo i dati Agenas, presenta un incremento del tasso di occupazione dei reparti Covid. Tra queste il Friuli Venezia Giulia che ha già superato la soglia limite sia delle terapie intensive (10%) che dei reparti ordinari (15%) per il passaggio in zona giallaLe regioni che mostrano un aumento sono: Calabria (al 7%), Marche (al 10%), Puglia (al 4%), Piemonte (al 5%), Toscana (all'8%), Umbria (al 7%), Sardegna (al 6%) e Bolzano (al 9%).

In altre sei sale la percentuale di letti Covid nelle terapie intensive: Basilicata (al 2%), Lombardia (all'11%), Veneto (al 6%), Piemonte (al 6%), Sicilia (al 10%) e Trento (al 10%). La situazione è stabile in Friuli Venezia Giulia, ma a livelli oltre soglia, pari a 15% e 17%. Questi i dati del monitoraggio Agenas che confronta i dati del 22 novembre, con il giorno prima.

Ricoveri, i dati Agenas

A livello nazionale, secondo i dati dell'Agenzia Nazionale per i servizi sanitari regionali, il 6% delle terapie intensive e l'8% dei posti in reparto, sono occupate da parte di pazienti Covid, entrambi i valori sono sotto la soglia limite, rispettivamente al 10% e 15%, il cui superamento costituisce uno dei parametri che possono determinare il passaggio della regione in zona gialla. Tale soglia è però superata da singole regioni.

 

Il punto sui tassi di occupazione

Questa attualmente la situazione relativa, rispettivamente, all'occupazione di terapie intensive e di posti letto in reparti ospedalieri di area non critica: Abruzzo 4% e 7%; Basilicata 2% (+1) e 6%; Calabria 7% (+1%) e 12%, Campania 5% e 8%, Emilia Romagna 6% e 7%; Friuli Venezia Giulia 15% e 17%; Lazio 9% e 10%; Liguria 8 (-1%) e 7%; Lombardia 4% e 11% (+1%); Marche 10% (+2%) e 7%, Molise 3% e 5%; Pa Bolzano 9% (+1%) e 16%; Pa Trento 7% e 10% (+2%); Piemonte 5% (+1) e 6% (+1); Puglia 4% (+1%) e 5%; Sardegna 6% (+1%) e 3%; Sicilia 5% e 10% (+1%); Toscana 8% (+1%) e 5%, Umbria 7% (+1%) e 7%, Valle d'Aosta 3% e 7% (-1%); Veneto 6% e 6% (+1%).

Bonaccini: Emilia Romagna a rischio per ricoveri no vax

«Se fosse per i vaccinati ricoverati non rischieremmo minimamente la zona gialla. Così alcune regioni già ci vanno adesso, le altre regioni come noi rischiano tra qualche settimana la zona gialla se il contagio si diffonde e se aumentano i ricoveri». Lo ha detto il presidente dell'Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, parlando del vertice tenutosi ieri tra governo e Regioni a margine del convegno inaugurale di Mecspe in Fiera a Bologna. Bonaccini ricorda come nei reparti di terapia intensiva la gran parte dei ricoverati per Covid sia costituita da non vaccinati, benché il rapporto tra questi e i vaccinati in regione sia «di 1 a 9».

Per Bonaccini, la situazione «tutto sommato è ancora sotto controllo, ma lo vediamo in Europa come sta andando, sta arrivando ovviamente anche qui in Italia. Bisogna fare le cose il più seriamente possibile perché non vogliamo che venga colpita l'economia e soprattutto i posti di lavoro, perché ne abbiamo già perduti troppi l'anno scorso, qui se ne stanno recuperando tantissimi, però arrivando la quarta ondata dobbiamo fare le cose per bene».

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