Sport elisir di lunga vita, bastano 10 ore di attività fisica a settimana per ridurre il rischio di mortalità del 31%: gli allenamenti consigliati

Cresce la durata dell'allenamento consigliato: ecco gli ultimi dati dello studio americano

Sport elisir di lunga vita, bastano 10 ore di attività fisica a settimana per ridurre il rischio di mortalità del 31%: gli allenamenti consigliati
Sport elisir di lunga vita, bastano 10 ore di attività fisica a settimana per ridurre il rischio di mortalità del 31%: gli allenamenti consigliati
di Maria Rita Montebelli
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Mercoledì 7 Settembre 2022, 07:23

L'attività fisica è una vera medicina per la salute del cuore e delle arterie. Al punto che i cardiologi americani dell'American Heart Association, nel rivedere le loro linee guida per la prevenzione cardiovascolare, hanno rilanciato alla grande sulle ore da dedicare all'allenamento, arrivandone a raddoppiare la durata. Fino a 600 minuti a settimana, quindi dieci ore.

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Sport come elisir di lunga vita


La nuova raccomandazione è scaturita da uno studio, pubblicato su Circulation, che ha analizzato le cartelle cliniche di oltre 100 mila americani seguiti per un arco temporale di oltre 30 anni; chi tra loro, attenendosi alle raccomandazioni 2018 del Dipartimento della Salute americano, praticava 150-300 minuti a settimana di attività fisica di intensità moderata (o 75-150 a intensità vigorosa), presentava una riduzione del rischio di mortalità per tutte le cause del 20 per cento circa.

Ma i soggetti che andavano molto oltre il minimo sindacale delle raccomandazioni, arrivando ad allenarsi fino a 600 minuti a settimana, mostravano una riduzione di mortalità ancor più consistente (26-31 per cento).

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La bicicletta


Di qui l'idea di alzare l'asticella delle ore di attività fisica settimanale, ritoccandone la durata consigliata a 150-600 minuti a settimana nelle raccomandazioni 2022. Per attività fisica di intensità moderata si intende la camminata a passo veloce, gli esercizi di resistenza con i pesi e il calisthenics (un allenamento a corpo libero volto ad aumentare la forza, la resistenza, l'equilibrio e la coordinazione). Esempi di attività fisica ad intensità vigorosa sono invece jogging, corsa, nuoto, bicicletta e altri esercizi aerobici. Allenarsi regolarmente è una strategia molto efficace per ridurre le malattie cardiovascolari (non solo) e il rischio di una mortalità prematura. «L'impatto potenziale dell'attività fisica sulla salute è enorme commenta il dottor Dong Hoon Lee, del Dipartimento di Nutrizione Harvard T.H. Chan School of Public Health di Boston (Usa), autore dello studio - Non era però chiaro se aumentare la durata degli allenamenti settimanali potesse apportare ulteriori benefici o, al contrario, risultare dannoso. Per dirimere la questione siamo andati a studiare i risultati di un'attività fisica di diversa intensità e durata praticata per decenni, su un ampio numero di americani, attingendo ai dati del Nurses' Health Study (uno studio tutto in rosa, sulle infermiere) e dell'Health Professionals Follow-up Study (tutto sui maschi) tra il 1988 e il 2018».
La quantità di attività fisica praticata veniva desunta da un questionario compilato da ogni partecipante e aggiornato ogni due anni, comprendente domande sulla storia familiare, su eventuali malattie diagnosticate dal medico, sulle abitudini di vita (fumo, consumo di alcol, frequenza dell'esercizio fisico). I ricercatori americani hanno così evidenziato che gli adulti che fanno attività fisica di durata da due a quattro volte rispetto a quella indicata dalle precedenti raccomandazioni, presentavano un rischio di mortalità ancora inferiore.

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Gli atleti


In particolare, rivela il lavoro, chi si allenava a intensità moderata fino a 600 minuti a settimana vedeva ridursi il suo rischio di mortalità cardiovascolare del 27-33 per cento. Un beneficio che aumentava se, oltre a prolungare la durata degli allenamenti, se ne aumentava anche l'intensità. In questo caso la mortalità per cause cardiovascolari si riduceva del 28-38 per cento.
Non sono stati invece registrati effetti indesiderati, neppure tra i super-allenati, mentre studi precedenti avevano segnalato la possibilità di un aumento di problemi cardiovascolari (fibrosi miocardica, calcificazione delle arterie coronariche, fibrillazione atriale e morte cardiaca improvvisa) tra gli atleti delle maratone, del triathlon, delle gare ciclistiche su lunghe distanze.

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Le maratone


Nello studio non si è registrato alcun aumento di rischio neppure in chi si allena molte ore a settimana. Ma gli esperti sconsigliano comunque di superare i 600 minuti di allenamento ad intensità moderata (o i 300 minuti di attività vigorosa), visto che al di là di questa soglia non si riduce ulteriormente il rischio di mortalità. «Questa ricerca commenta la professoressa Donna K. Arnett, past president dell'American Heart Association dimostra che aumentare la durata degli allenamenti settimanali, riduce ulteriormente il rischio di aterosclerosi e malattie cardiovascolari e la mortalità correlata. Quindi ha senso programmare queste ore extra di allenamento».

 

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