Quarantena e isolamento, cosa fare in caso di contatto stretto? E se sono positivo? Le regole per vaccinati e non

Contenute nel decreto approvato dal Consiglio dei ministri il 29 dicembre scorso, rendono la vita più semplice a chi è vaccinato

Quarantena e isolamento, cosa fare in caso di contatto stretto? E se sono positivo? Le regole per vaccinati e non
di Mauro Evangelisti
4 Minuti di Lettura
Sabato 8 Gennaio 2022, 16:34 - Ultimo aggiornamento: 10 Gennaio, 13:57

Le nuove regole sulla quarantena, contenute nel decreto approvato dal Consiglio dei ministri il 29 dicembre scorso, rendono la vita più semplice a chi è vaccinato. Come funziona? Prendiamo l'ipotesi di un contatto stretto di una persona positiva. Prima del decreto doveva isolarsi in casa, per sette giorni se vaccinato e con test di uscita. Il provvedimento del governo invece dispone che la quarantena precauzionale non si applica a coloro che hanno avuto contatti stretti con soggetti confermati positivi al Covid-19 se hanno concluso il ciclo primario di vaccinazione (o hanno ricevuto la terza dose)  da meno di 120 giorni o, sempre con quel limite temporale, hanno superato l'infezione.

Green pass base o rafforzato, dai bus al lavoro e ai parrucchieri: quale, dove e da quando sarà obbligatorio

Quarantena, le regole da seguire

Ci sono però alcune regole da seguire: fino al decimo giorno successivo al contatto con il positivo è obbligatorio indossare indossare le mascherine FFP2.

Per la cessazione della quarantena o dell'auto-sorveglianza sopradescritta è sufficiente anche un test antigenico rapido, ma l'esito va trasmesso alle Asl.

Ma cosa si intende per "contatto stretto" o "ad alto rischio"? Il Ministero della Salute fornisce una lunga casistica: ovviamente vale per chi convive con un positivo, per chi gli ha stretto la mano, per chi ha avuto un colloquio per quindici minuti con la persona infetta. Ancora: sono un "contatto stretto" se sono rimasto nella stessa stanza con il positivo senza indossare la mascherina, se ho viaggiato in treno o in aereo a un massimo di due posti di distanza dalla persona risultata infetta, se sono un operatore sanitario che ha avuto contatti con il positivo senza indossare la mascherina. 

 

La differenza tra vaccinati e non vaccinati

Bene, abbiamo capito le nuove regole che evitano l'isolamento al contatto stretto di un positivo immunizzato da meno di 4 mesi. E chi non rientra in questa casistica? Se siete vaccinati da più di 4 mesi ci sono cinque giorni di quarantena. se non siete vaccinati i giorni diventano 10. Chiariscono più nel dettaglio al Ministero della Salute: «Ai contatti stretti che abbiano completato il ciclo vaccinale primario da più di 120 giorni e che abbiano comunque un green pass rafforzato valido, se asintomatici, si applica una quarantena con una durata di 5 giorni con obbligo di un test molecolare o antigenico negativo al quinto giorno. Per i soggetti non vaccinati o che non abbiano completato il ciclo vaccinale primario o che abbiano completato il ciclo vaccinale primario da meno di 14 giorni, continua a vigere la quarantena di 10 giorni dall’ultime esposizione, con obbligo di un test molecolare o antigenico negativo al decimo giorno». Ovviamente se siete sintomatici bisogna isolarsi e farsi il test (in questo periodo non è semplice ottenerlo, ma se avete i sintomi e avete avuto contatto con un positivo, la scelta migliore è comunque di restare in quarantena e contattare il medico).

Cosa fare in caso di positività

E in caso di positività? Il Ministero della Salute: «Ai soggetti contagiati che abbiano precedentemente ricevuto la dose booster o che abbiano completato il ciclo vaccinale da meno di 120 giorni, l’isolamento è ridotto a 7 giorni purché siano sempre stati asintomatici o risultino asintomatici da almeno 3 giorni e alla condizione che, al termine di tale periodo, risulti eseguito un test molecolare o antigenico con risultato negativo. In tutti i casi descritti, per la cessazione della quarantena è necessario l’esito negativo di un test antigenico rapido o molecolare. Nel caso in cui il test sia effettuato presso centri privati abilitati, è necessario trasmettere alla Asl il referto negativo, anche con modalità elettroniche».

© RIPRODUZIONE RISERVATA