Omicron, verso i 200 mila contagi: a fine mese ospedali pieni

Il fisico Battiston: diffusa in Italia come in Inghilterra, presto l’aumento dei ricoveri

Lo tsunami di Omicron: verso i 200 mila contagi, a fine mese ospedali pieni
Lo tsunami di Omicron: verso i 200 mila contagi, a fine mese ospedali pieni
di Diodato Pirone
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Martedì 4 Gennaio 2022, 06:28 - Ultimo aggiornamento: 5 Gennaio, 08:24

Cosa sta succedendo davvero sul fronte della pandemia? Che cosa ci dobbiamo aspettare nelle prossime settimane? Per provare a capirci qualcosa non c'è che un sistema: analizzare i dati e le notizie che emergono in patria e all'estero e chiedere ai fisici, a coloro che studiano i numeri e li mettono in fila, di aiutarci a capire e a mettere in ordine i mille tasselli del puzzle.

Fissiamo subito un paletto. Negli ultimi giorni - prima del Capodanno che ha interrotto la ricerca sistematica del virus - abbiamo assistito all'esplosione dei contagi che in Italia sono arrivati a lambire quota 150.000 al giorno e in Francia e Gran Bretagna, dove il boom è iniziato qualche giorno prima di noi, hanno superato i 200 mila. E' l'effetto dell'esplosione della variante Omicron molto più contagiosa della Delta.

Ieri sono arrivate nuove conferme, in particolare dalle autorità sanitarie toscane e venete, che hanno riscontrato una presenza del nuovo ceppo fra il 65 e l'80% dei casi sequenziati. Omicron vuol dire boom di contagi (il governo di Parigi si aspetta di superare la quota di 10 milioni di francesi infettati) e quindi di ricoveri anche se l'infezione è meno pericolosa perché colpisce la gola più che i polmoni.

LE TRE RAGIONI

Perché sono importanti tutti questi elementi? «Per tre ragioni - spiega il professor Davide Battiston, coordinatore dell'Osservatorio dei dati Epidemiologici dell'Agenas - Innanzitutto perché ora sappiamo che presto anche l'Italia si avvicinerà o supererà la quota di 200.000 contagi quotidiani anche grazie agli incontri natalizi. Poi perché i dati esteri, in particolari quelli inglesi, che precedono i nostri di 10/12 giorni, confermano che ora lì è partito l'aumento dei ricoveri. Dunque è ragionevole pensare che anche da noi all'esplosione dei contagi seguirà verso fine mese una forte pressione sugli ospedali». «Terzo - chiosa il professore - in questo momento in Italia ci sono due infezioni: quella da variante Delta, più pericolosa, che sta facendo aumentare i ricoveri italiani del 3/3,5% al giorno e quella da Omicron, meno pericolosa, ma molto più diffusa perché spesso buca anche i vaccini con seconda dose. E' una fase di grande cambiamento che quindi consente solo di abbozzare i futuri scenari».

Anche un altro fisico, Giovanni Sebastiani, del Cnr è sulla stessa lunghezza d'onda e sintetizza così la sua analisi: il picco dei contagi di questa ondata forse ci sarà fra una decina di giorni, molto dipenderà da saldi e riapertura delle scuole. Assodato che il mese di gennaio sarà assai movimentato sul fronte dei contagi, sorge spontanea una domanda: che cosa succederà sul campo di battaglia più delicato, quello degli ospedali?
La migliore risposta a questa domanda arriva dall'Inghilterra dove però occorre subito precisare che i britannici protetti dalla terza dose sono il 49% della popolazione contro il 32% degli italiani. Ebbene, come si vede dal grafico in alto, le ospedalizzazioni inglesi stanno salendo a ritmi superiori a 1.000 al giorno già da Natale dopo che i contagi hanno preso a lievitare dalla metà del mese. Quelli italiani (già più alti anche a causa della popolazione più anziana) presto mostreranno la stessa dinamica.

Ma è possibile calcolare esattamente quanti ricoveri produce Omicron? Gli scienziati inglesi ci stanno lavorando sodo. L'Agenzia per la Sicurezza sanitaria (Health Security Agency) ha effettuato un primo studio molto importante mettendo a confronto 573.012 contagi da Delta contro 528.176 infezioni da Omicron. Ebbene con la vecchia variante sono stati registrati ben 13.000 ricoveri mentre con quella nuova le ospedalizzazioni sono state solo 3.000.

 

L'indagine - se i dati saranno confermati - determina una notizia buona e cattiva al tempo stesso. Sul piatto positivo della bilancia c'è che i ricoveri da Omicron sembrano essere appena 600 ogni 100.000 contagi (mentre quelli da Delta arrivano a quota 2.600 sulla stessa quantità di infezioni). Sul piatto negativo c'è l'enorme contagiosità della nuova variante che procura infezioni leggere ma colpisce milioni di persone. Pertanto gli ospedali rischiano di andare in tilt. In Gran Bretagna le prime stime parlano di una impennata fino a 34.000 letti occupati contro gli attuali 12.000.

Da questo punto di vista lo studio dell'Health Security Agency regala un altro dato importantissimo: la protezione dei vaccini contro Omicron sarebbe molto bassa con due dosi. Ma anche con la terza dose il livello di protezione scende al 50% dopo 10 settimane. Probabilmente per questo in Israele hanno iniziato a somministrare la quarta dose ai sessantenni. Ma intanto da noi non c'è tempo da perdere con la terza.

 

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