Omicron, un asintomatico ogni tre positivi, allarme dei medici di base: «Non sanno di essere infetti»

Omicron, un asintomatico ogni tre positivi, allarme dei medici di base: «Non sanno di essere infetti»
di Flaminia Savelli
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Domenica 23 Gennaio 2022, 07:24 - Ultimo aggiornamento: 17:34

Asintomatici e positivi scoperti per caso. Dopo l'impennata di richieste per le terze dosi, i medici di base stanno scovando così gli infetti senza alcun sintomo. A preoccupare, ancora una volta, sono i numeri. La media è di un asintomatico ogni 3 positivi. «Eseguiamo il test ormai per prassi a tutti i nostri pazienti, i primi della lista sono i mutuati in attesa della terza dose. Il livello di contagiosità è molto alto, testiamo quasi tutti i nostri pazienti» spiega Pier Luigi Bartoletti, vice segretario nazionale della Fimmg (la Federazione italiana dei medici di famiglia). Una nuova allerta per i camici bianchi perché appunto, la scoperta dei nuovi positivi al Covid è quasi casuale. «In più di una circostanza - aggiunge Bartoletti - è anche capitato che il paziente chiedesse una ricetta medica per altre analisi ma durante il colloquio ho capito che c'era stato un contatto stretto e che la situazione era stata sottovalutata. L'elemento che accomuna tutti questi casi - sottolinea - è che tutti erano asintomatici eppure con una carica virale altissima. Questo è l'altro elemento che ci preoccupa».

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I CONTATTI
C'è poi un ulteriore fattore che sottolineano i medici: «Quando la positività al Covid emerge così, per caso, i soggetti asintomatici hanno avuto di certo contatti con altre persone esponendole a elevati rischi di contagio.

Per noi medici è quasi impossibile procedere con il tracciamento» sottolinea il vice segretario Bartoletti. In un momento già difficilissimo a causa dell'impennata di casi che si sta registrando nelle ultime quattro settimane. «Nella settimana tra il 13 e il 20 gennaio, per la prima volta dall'inizio della pandemia abbiamo avuto giornate in cui abbiamo registrato più test positivi che negativi. In sostanza, si sono presentati più pazienti infetti che sani. Un dato che fa capire ancora di più che fase acuta del virus stiamo attraversando. A noi non resta che vigilare sull'andamento della malattia e assistere i nostri pazienti. Grazie alla massiccia campagna vaccinale, la maggioranza sono appunto asintomatici o con sintomi lievi e questo ci rassicura. Ma questa quarta ondata sta mettendo a dura prova l'intero sistema sanitario» conclude Bartoletti.

 


LA GIORNATA
Mentre continua la corsa del virus spinta dalla variante Omicron. Un'impennata di nuovi contagiati iniziata dalla seconda settimana di dicembre e che ancora non si è arrestata.
Secondo l'ultimo bollettino regionale, su un totale di 110.232 tamponi, si sono registrati 14.821 nuovi casi positivi nel Lazio, -493 rispetto al giorno precedente. Di questi 7.488 nella Capitale con il record giornaliero nella Asl Roma 2 dove sono stati registrati 3.049 i nuovi casi. Calano invece i decessi, sono stati infatti 13 nelle ultime 24 ore. E rallentano anche i ricoveri. Quindi i dati sulla rete ospedaliera. Secondo le stime della Regione Lazio, era atteso dal 21 gennaio, il picco massimo dei ricoveri. Dopo la richiesta di allargare a 2100 i ricoveri nelle strutture ospedaliere. Allo stesso tempo, è stata avviata la procedura per avviare un accordo con le cliniche private dove destinare i malati. Infine, come ultima contro misura, durante l'ultima riunione sul tavolo tra Regione e dirigenti sanitari, è finita anche la proposta di attivare e riattrezzare le sale e i padiglioni dismessi. Questo per far fronte, in tempi brevi, alla richiesta di ospedalizzazione e per alleggerire la pressione sui pronto soccorso. Sono attualmente 1.945 i pazienti ricoverati nei reparti ordinari, -1 rispetto a venerdì. Mentre sono 206 i letti occupati in terapia intensiva, pure in questo caso uno in meno su venerdì.

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