«Omicron in forte aumento», e i dati della survey straordinaria dell'Iss dicono che la nuova variante Covid è presente nel 28,4% delle acque reflue. Con la punta record dell'80% in Veneto. I campioni delle acque reflue indicano, dunque, un forte incremento della circolazione della variante Omicron di SARS-CoV-2 in Italia nelle tre settimane comprese tra il 5 e il 25 dicembre. Lo affermano i risultati della flash survey straordinaria su Omicron, che ha analizzato 282 campioni di acque reflue raccolti in 98 punti di campionamento di 16 Regioni/Province Autonome. In totale, 80 campioni (28.4%) sono stati identificati come positivi per la variante Omicron mediante un test molecolare rapido messo a punto dall'Istituto Superiore di Sanità.
La crescita di Omicron
Nell'arco delle 3 settimane, in concordanza con il quadro epidemiologico, è stato osservato un considerevole trend di crescita delle positività nei campioni: 5-11 dicembre: 1 campione positivo su 74 (una regione) 12-18 dicembre: 15 campioni positivi su 108 (7 regioni) 19-25 dicembre: 64 campioni positivi su 100 (14 regioni) «La sorveglianza ambientale del SARS-CoV-2 in acque reflue - commenta Giuseppina La Rosa -, implementata in Italia da ottobre 2021 a seguito della Raccomandazione (UE) 2021/472 della Commissione del 17 marzo 2021 e del decreto legge 25 maggio 2021, n. 73, si sta rilevando uno strumento fondamentale, complementare alla sorveglianza epidemiologica, per comprendere l'evoluzione della pandemia».
I dati
Nella settimana 19-25 dicembre la presenza della variante ha subito un notevole incremento nel territorio nazionale (Abruzzo, Campania, Emilia Romagna, Lazio, Lombardia, Marche, Piemonte, Puglia, Sicilia, Toscana, Umbria, Veneto, P.A.
I campioni delle province venete
«Omicron nell'80% delle acque reflue», la scoperta dopo i prelievi effettuati durante lo scorso mese di dicembre in Veneto. La variante Omicron del virus Sars-CoV-2, dunque, è ormai presente nell'80% dei campioni di acque reflue raccolti e sequenziati dai principali impianti di depurazione del Veneto. Il dato è stato riferito stamani da Francesca Russo, dirigente del Servizio di prevenzione regionale, e fa parte dell'ultimo monitoraggio relativo alle tre settimane centrali del mese di dicembre, effettuato in base alle direttive dell'Unione europea.
I depuratori del Veneto presi a riferimento sono quelli delle province più grosse (Verona, Padova, Vicenza, Treviso e Venezia), con prelievi effettuati ogni settimana e sequenziamento delle varianti. L'ultimo report riguarda i campioni prelevati nelle settimane 5-11, 12-18 e 19-25 dicembre. «Assieme al sequenziamento dei tamponi - ha sottolineato Russo - è una fotografia della progressione della diffusione di questa variante».